The Wendell Baker story - Film (2005)

The Wendell Baker story
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Diretto dai fratelli Luke e Andrew Wilson, con il terzo e più celebre Owen in una parte secondaria, il film ha sofferto grosse traversie produttive che ne hanno ripetutamente rimandato l'uscita. A metà tra commedia dai toni molto blandi (le poche gag sono appannaggio proprio di Owen Wilson nei pani dell'infermiere capo della casa per anziani dove il protagonista dovrà scontare la fine della sua pena) e storia a base sentimentale, il film non è in definitiva né carne né pesce; l'unica sua vera ragion d'essere pare il tentativo di restituire quel clima sospeso da America di frontiera che fotografia e musiche sanno restituire con una certa sapienza. Siamo infatti in Texas, dove Wendell Baker (Luke...Leggi tutto Wilson) si arrangia come può procurando patenti e certificati falsi ai messicani che vogliano entrare negli Stati Uniti. Una truffa elaborata all'interno di una roulotte attrezzata coi macchinari utili alla bisogna, condotta però da Baker con passione perché il nostro è un idealista, non un truffatore senza scrupoli (spassoso quando elenca agli stranieri in attesa l'elenco dei suoi clienti celebri). Purtroppo un giorno la polizia lo scopre e lo spedisce diretto in prigione, dove finirà con l'interrompere i rapporti con Doreen (Mendes), la splendida ragazza che lo ama ma non può più sopportare di "stare con qualcuno e sentirsi sola". Ce ne vuole a trascurare una così, e infatti non ci metterà molto Wendell a capire che è proprio lei la persona che desidera di più. Peccato che intanto Doreen abbia nel frattempo già pensato a sostituirlo con il proprietario di un supermarket (Ferrell)... Seguiamo insomma le peripezie non troppo avventurose del protagonista che mentre cerca di riprendersi Doreen viene confinato a lavorare in una casa di riposo nella quale l'anima dissacratoria del film trova finalmente un po' di sfogo. Grazie al cinismo spietato di Owen Wilson che celebra i defunti in modo sadico di fronte ai loro conoscenti o si accanisce contro gli ospiti (i ben noti Seymour Cassel, Harry Dean Stanton e Kris Kristofferson), prima che questi facciano amicizia con Wendell per entrare in un clima degno di COCOON che però, come un po' l'intero film, lascia il tempo che trova. Perché i dialoghi non si svegliano, restano assopiti in un clima svagato che non trova mai il modo di colpire né di divertire. Vedere un talento come Ferrell sprecato in un ruolo che non offre praticamente mai una gag (giusto quando scambia con Baker una mimica offensiva a distanza mentre questi parla vis-à-vis con Doreen) dispiace e conferma la direzione poco proficua intrapresa dai registi, che naufragano in un velleitarismo ben poco stimolante, nonostante un garbo apprezzabile e la buona confezione.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/04/18 DAL DAVINOTTI
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