The strings - Film (2020)

Musicista in crisi si isola in un cottage per scrivere un nuovo disco, ma presto perde contatto con la realtà e si perde tra vero ed onirico. Nulla di nuovo sotto il sole, per giunta aggravato da ritmi sonnacchiosi e sviluppi narrativi poco interessanti. In più ogni tanto bisogna sorbirsi anche le ricerche della protagonista, a quanto pare appassionata di fisica (che le stringhe del titolo si riferiscano a quelle quantistiche?). Lo stile non è male e le canzoni della protagonista, invero un po' ripetitive e lagnose, paiono essere l'elemento migliore del film.

Fin dal manifesto molto 70s si capisce dove vuol andare a parare il regista, che infatti realizza una sorta di horror psicologico estremamente arty prendendo da modelli dell'epoca come La morte corre incontro a Jessica e Images; l'elemento soprannaturale è suggerito ma non si capisce quanto reale nel contesto della storia, invero minimale, basata interamente sull'atmosfera gelida e silenziosa della campagna canadese in inverno. Le pretese autoriali sono però esagerate e di fatto ci si trova a osservare un'annoiata musicista indie spippolare su dei synth per la maggior parte del film.