Riecco il peggio dagli USA. Se la ricantano e se la risuonano. Siamo tornati a loro buoni e gli altri cattivi e spietati. Ma se fosse solo questo, avrei potuto chiudere un occhio, godendomi quello che poteva anche essere un action bim bum bam ratatatà passabile. Qui però è evidente che la retorica è stata scambiata per contenuto e il concetto di famiglia usato come scudo per i protagonisti, tentando di amplificare la loro umanità (non per niente, l'unico cattivo che crolla "tiene famiglia"). Nemmeno le inquadrature sono particolarmente studiate. Subdolo, o semplicemente propagandistico.
MEMORABILE: La scena della granata con eroe che si immola, purtroppo identica a quella in Top Secret (lì il tizio si butta sopra, ma saltano tutti gli altri).
Ancora una volta tornano gli sceriffi, i buoni che si sacrificano per il bene di tutti senza riconoscenza, contro tutti i cattivi del mondo perché sia chiaro: il bene sta da una parte ben precisa. Fosse muto, fosse un documentario in presa diretta forse si potrebbe arrivare alla fine, ma i dialoghi grondandi retorica militare, il sacrificio annunciato come martirio, davvero non si possono più ascoltare. Di Act of valor restano impresse alcune belle panoramiche, il resto è estetica da Playstation.
Da stunt-men a registi! Il passo non è certo facile per McCoy e Waugh, eppure dal punto di vista stilistico non demeritano. Anzi, conoscendo certe dinamiche fanno acquistare pure adrenalina! Buona regia, belle inquadrature, fotografia azzeccata. Quello che proprio non sta in piedi è il contenuto. Solita retorica e manicheismo a go-go. Tutti buoni gli americani, tutti cattivi il resto del mondo. Caratterizzazioni vacue, montaggio incasinato e evidenti plot-hole completano il quadro. Alcuni ex militi tra gli attori contribuiscono al realismo.
MEMORABILE: L'agente della CIA torturata con un trapano.
Americanata in stile Navy seals con validissime scene d'azione coadiuvate da buone riprese adrenaliniche. La pecca emerge nella retorica imperante, anche se personalmente gradita, in cui i valori di patria e famiglia vincono su terroristi senza scrupoli. Vedibile senza pensare solo per amore dell'azione.
Spesso grande, il cinema americano sa essere anche molto piccolo quando dimentica la visione ideale e il senso etico realizzando film in cui la psicologia dei personaggi è tracciata secondo un insopportabile e rigido schematismo. E' il caso di Act of valor nel quale nessun dubbio sfiora i "buoni" e i cattivi sono cattivissimi neanche fossimo in un film degli anni '30. Tecnicamente ineccepibile ma moralmente inaccettabile.
L'imperialismo statunitense non è solo militare ma anche culturale e film come Act of valor ne sono la prova. La divisione schematica fra buoni (a stelle e strisce) e cattivi (chiunque vada contro di loro) è ipocrita e irritante quanto l'uso balordo delle famiglie come simbolo spiccio di moralità. Non ci si può nemmeno godere le scene d'azione, realizzate comunque con una certa competenza tecnica, per via di tutto questo percolato retorico.
Soggetto di Walker Texas Ranger e regia di G. I. Joe; in fondo ideologicamente non si discosta da molti altri film di guerra, solo è più diretto e peggiore. Eroi belli e coraggiosi, cattivi stupidi e completamente sciroccati con AK di ordinanza, ma qui il malvagio invece del solito organo suona il violino. L'ho trovato banale, per non parlare degli attori. Buone le scene di cecchinaggio. Mediocre propaganda ma fondamentalmente chiaro e onesto, quindi niente messaggi subdoli, proprio come lo farebbe Walker.
Il guaio non sta tanto in una retorica yankee da far sembrare i film di Schwarzy e Sly degli anni 80 film da sessantottini; e non è certo la regia, anzi piuttosto buona nell'imbastire realistiche scene d'azione (migliori rispetto alle spacconate inverosimili dei vari Mercenari); il guaio è un film senza capo né coda, formato da scene accostate l'una all'altra e tenute insieme con lo sputo. Cioè solo la scusa per far vedere i nostri eroi con gli attributi che menano in tutti i 5 continenti i cattivoni che vogliono fare la bua ai mitici Usa. Troppo poco.
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Quello che più mi interessa del film e che veri militari dei Navy Seals (tanto per intenderci quelli che hanno scovato e fatto fuori Bin Laden) si sono prerstati alla realizzazione del film questo dovrebbe far risultare molto piu reaqlistico il tutto, certamente e un action movie con ritmi elevatissimi, le musiche che accompagnano i vari trailer sono molto belle e appunto danno un sostegno fortissimi al film.
Le scene di guerriglia sono girate in location molto suggestive e dai trailer riconosco molto ambientazione da "Rambo".
L'unica cosa che ancora non ho capito e se il film sia stato realizzato per un qualche scopo pubblicitario del corpo dei Navy Seals eroi per aver catturato il terrorista numero uno.