The sin - Film (2023)

The sin
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Sin
Anno: 2023
Genere: horror (colore)
Note: Presentato al 41° Torino Film Festival nella sezione Crazies

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Horror sudcoreano che si divide nettamente in tre parti: una prima preparatoria, una seconda in cui l’epidemia zombesca esplode in tutta la sua virulenza e una terza, particolarmente lunga, in cui ci si addentra a scavare nei confusi meandri di una psiche tutta da studiare e in un passato da scoprirsi passo dopo passo. Poteva essere una buona idea, anche ottima considerate le potenzialità del cinema orientale di lavorare su materiale simile, ma la realizzazione lascia invece con l’amaro in bocca.

La prima fase è fin troppo attendista: la protagonista è una ballerina chiamata a interpretare un film horror sperimentale (definizione del suo stesso regista), ma l’impatto...Leggi tutto col luogo scelto per le riprese, un casermone abbandonato dove si è spostata l’intera troupe, non si mostra affatto confortevole. Appena arrivata, la giovane viene mancata per un soffio da un manichino che cade dall’alto sfuggito all’operatore degli effetti speciali e che ovviamente la poveretta scambia per un vero corpo umano, al momento dello schianto sul terreno. Altre cose strane accadranno, mentre si sviluppa la relazione della giovane con la seconda attrice chiamata a recitare nello stesso film in un ruolo simile.

E’ chiaro come tutti si aspettino che accada quel qualcosa capace di cambiare marcia al film, che si crogiola lungamente tra ralenti e riprese d’effetto sfruttando soprattutto una colonna sonora notevole, d’ambiente, che nel corso di tutta l’opera si rivelerà essere una delle migliori qualità, complemento fondamentale nelle scene più tese. Che finalmente si avvieranno con la comparsa di quelli che si rivelano essere autentici zombi, ferocemente cannibali come si conviene, sanguinari e scattanti. Già qui, comunque, si comincia a intuire che la storia presenta inserti fuori norma, flashback che fin dall’inizio sembrava si potessero comprendere con una certa facilità e che invece si fanno presto fumosi, poco spiegabili.

Chi sono quei guerrieri con la testa completamente fasciata e sporca di sangue sugli occhi? Che ci fanno lì nei pressi poliziotti, trafficanti, gente non identificata che spara appena può…? Ma è ancora niente al confronto delle strade perdute che si apriranno nella seconda parte, flash lynchiani che sfuggono alla logica e che lentamente si proverà mentalmente a mettere in fila per provare a dare un senso al tutto, tra psicologia e occultismo. Salteranno fuori personaggi imprevedibili, svolte improbabili legate a un delitto passato e a vendette da compiersi spietatamente. Non c’è tuttavia molto da segnalare in regia.

Per dare un significato a film tanto banali e scontati nella prima parte, che si sfogano in una seconda in cui si punta ad ispessire vanamente il tutto, ci voleva qualche virtuosismo accattivante che visivamente superasse l’impasse. Invece anche la fotografia non eccelle (differentemente dalla media orientale) e si tira avanti praticando un orrore qualsiasi per poi svalvolare come da tradizione con le tipiche follie che caratterizzano i film a quelle latitudini, tutte da interpretare e che si chiudono con un’ultima parte pleonastica e interminabile. D’accordo, tecnicamente sa comunque distinguersi, alcune singole scene seducono, ma nell’insieme non ci siamo proprio…

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 4/12/23 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/01/24
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Cotola 4/12/23 19:12 - 9188 commenti

I gusti di Cotola

Mentre la troupe di un film sta girando in un campus isolato e disabitato, iniziano ad accadere strani eventi. Meglio non dire altro per non svelare troppo rovinando così le sorprese di una sceneggiatura che ne ha tante ma che, difetto non piccolo, è anche parecchio ingarbugliata. Alla fine, infatti, non tutto torna e certe cose restano inspiegabili mentre altre sono buttate lì. La curiosità di vedere cosa succederà e come si scioglierà la matassa c'è e quindi il coinvolgimento non manca. Ci sono anche dei discreti guizzi splatter. Nulla di che ma i fan del genere potrebbero gradire.

Reeves 6/12/23 09:12 - 2414 commenti

I gusti di Reeves

Un thriller orientale che riesce a navigare in mezzo ai luoghi comuni del genere riuscendo però a essere originale, a tratti anche sorprendente. L'idea del giallo mentre si sta girando un film infatti non è affatto nuova, ma alcune trovate rendono tutta l'operazione piacevole e soprattutto limitano in maniera decisiva le parti splatter, che sono dosate in maniera giusta.

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