The antenna - Film (2019)

Fanta-horror ottomano che azzecca alla perfezione le atmosfere da film di genere anni Ottanta. Notevoli anche le scenografie grigie ed anonime e la fotografia dai cromatismi prima slavati e poi sempre più cupi. Il tutto funzionale al senso di squallore e di disfacimento che la pellicola ci fa respirare a pieni polmoni. Definirlo stilisticamente cronemberghiano non è esagerato. C'è anche qualche reminiscenza maassiana. Il messaggio politico è evidente e chiaramente anti Erdogan. Pochi ma ben fatti gli effetti speciali. Più che riuscito.

Turchia: un ordine dall'alto obbliga gli inquilini di un palazzo periferico a installare una parabola condominiale in modo che la voce del regime possa entrare capillarmente in ogni famiglia. Questo è lo spunto per un horror a sfondo politico che attraverso simbolismi e soluzioni inquietanti (il blob nero pece) allude all'onda nera della distruzione delle libertà e dell'annullamento degli individui. Una volta compresa questa minacciosa metafora, la narrazione soffre di lungaggine e di lentezze estenuanti, nonostante l'ampio sforzo citazionistico e la cura della fotografia.

In cima a un palazzo condominiale che svetta su una desolata periferia turca viene installata un'antenna speciale, strumento chiave della nuova politica propagandistica del governo. La metafora politica del vischioso fluido nero che s'infiltra negli interstizi e percola dai soffitti non ha bisogno di presentazioni; e anche se l'espediente della parola che si fa blob assassino (annullando le peculiarità somatiche dell'individuo) attinge a piene mani dalle lezioni di Cronenberg e Carpenter, va premiato il coraggio di firmare oggi una pellicola così esplicitamente anti-erdoganiana.