Buon esordio per Paul Thomas Anderson, con una pellicola drammatica che contiene, seppure in nuce, i tratti distintivi del talentuoso regista. Direzione sobria, pochi stacchi, tanti piani sequenza e dal punto di vista narrativo una certa qual lentezza e grande lavoro psicologico sui personaggi. Il problema di Sydney è la durata. Forse per poca fiducia o semplicemente per poco denaro, il film sembra "tenuto a freno" e manca del tipico respiro alla Anderson. Ad ogni modo una bella visione. Ottimo il cast.
L'esordio di Anderson è un film molto particolare, che parte in sordina per poi svilupparsi in un inaspettato intreccio noir. La parte drammatica e riflessiva della vicenda, che è quella preponderante, è svolta con talento e buon mestiere; già si intravedono i tratti distintivi del regista (che assurgerà al talento su larga scala con il ben noto Magnolia), così come alcuni dei suoi attori "feticcio", tra l'altro tutti molto bravi. Forse permane la sensazione che manchi qualcosa, ma il film è comunque molto gradevole e rimane impresso. Buono.
Un abile giocatore d'azzardo che nasconde un segreto aiuta un giovane sbandato a costruirsi un futuro. Lo sviluppo narrativo non brilla per originalità ed è esilissimo, nonostante il cast si comporti discretamente. Più intimista la prima parte, mentre nella seconda si nota un lieve tocco adrenalinico che comunque non eleva più tanto la pellicola.
Sydney è un abile giocatore d'azzardo capace di convertire il caso in occasione: un talento con il quale beneficherà un giovane sprovveduto... Dura poco più di 90 minuti l'esordio di Anderson ma sfianca il triplo di uno qualsiasi dei suoi film successivi (che orbitano intorno ai 180...). La statura dei personaggi è solo pretesa senza che la sceneggiatura (del regista) si preoccupi di sostanziarla. La vicenda, esilissima, riserva un risvolto noir insufficiente a soddisfare un'attesa diventata estenuante. Lo stile è indiscutibile - metafisico, denso, misurato - meno male lo riserverà ad altro...
Un uomo anziano prende sotto la sua protezione un giovane solo, spiantato ed ingenuo... Ambientato fra Reno e Las Vegas, il film all'inizio sembra una precludere ad un'iniziazione alla truffa in chiave di commedia ma poi, con proseguire della vicenda, vira verso il drammatico, fino ad un bell'epilogo noir che riscatta alcune incertezze nella parte centrale. Come sempre avviene nel cinema di PTA, eccellente il cast, a partire da Hall, al cui viso vissuto dallo sguardo intenso non servono tante parole per suggerire un passato travagliato.
Ottimo noir con l'inossidabile Baker Hall che, senza ragione apparente, instaura una sorta di rapporto paterno con lo spiantato C. Reilly. A svelarne il motivo sarà nella seconda parte del film Sam Jackson, qui all'apice della forma (siamo fra Die hard e Jackie Brown). Il ritmo non è fra i punti di forza della pellicola, che però riserva momenti intensi e soprattutto interpretazioni molto sentite. Clementine (la Paltrow) è un personaggio di rara disperazione, breve comparsata per un Seymour Hoffman giocatore di dadi.
Ottimo esordio alla regia per Paul Thomas Anderson. Storia semplicemente sorprendente pur avendo ben poco di originale. Sceneggiatura impeccabile con dialoghi che sembrano usciti da un film tarantiniano. Gli intrecci della trama portano a una evoluzione finale convincente. Cast da applausi con un Philip Baker Hall come non lo si era mai visto. Ottima la regia per un noir avvincente.
Non convince del tutto per lo scarso interesse che desta la trama e per la gestione dei tempi della narrazione, eccessivamente lenti. Nemmeno il cambio di genere in corsa gli viene incontro e l’ultima parte, che pretende di salire di livello, non raggiunge l’obiettivo di destare l’attenzione fino a quel momento sopita. Al termine della visione rimane addosso quel senso di incompiuto che lascia insoddisfatti, malgrado dal punto di vista tecnico non presenti alcun difetto o limite particolare. Difficilmente torna la voglia di rivederlo e si dimentica presto.
Una prima ora estenuante con dialoghi continui ma sempre sfuggenti e una situazione costruita su assunti poco credibili. Anche le spiegazioni fornite nel prosieguo non la rendono più solida di tanto e se non ci fosse la prova di Hall sarebbe dura prestare fiducia al resto della banda, con Reilly e la Paltrow che devono confrontarsi con personaggi di rara mollezza (per lui complice anche il doppiaggio). Probabilmente un utile allenamento per Anderson per i suoi prossimi soggetti, ma per chi guarda non è così entusiasmante.
Paul Thomas Anderson HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
HomevideoPatrick78 • 10/08/09 17:08 Pulizia ai piani - 545 interventi
Titolo in uscita sul mercato home video in edizione rental il 21/10/2009.