Sotto le unghie - Corto (1993)

Mentre sta scrivendo sul notebook, un ragazzo, da solo nel suo appartamento, comincia ad avvertire uno strano e insopportabile prurito, che lo spingerà a grattarsi con sempre più forza. Concisa scenetta grottesco-orrifica in cui Sollima riesce a evocare con pochi tocchi - a partire dall'uso minimalista della palette cromatica, ridotta praticamente a bianco, nero e rosso - un notevole senso di claustrofobia e angoscia esistenziale. Non convince del tutto, dopo un crescendo sanguinario dalle parti de La grande rasatura, una "punchline" finale sin troppo umoristica. Comunque gradevole.

Un prurito irrefrenabile attacca un uomo che sta scrivendo al computer. Un’azione quotidiana in cui riconoscersi, che presto trascende e tocca accenti splatter. Il cortometraggio è ben realizzato, con un bel senso del crescendo nonché dell’irruzione del salto paradossal-parossistico nel ritmo placido di una routine innocua. La stessa pulizia visiva è ben concepita: un ambiente razionale e quasi spoglio, pressoché in bianco e nero, pronto allo sconvolgimento. Il finale la butta in leggerezza, quasi per esorcizzare l’incubo horror.