Sissy-boy slap-party - Corto (2004)

Ciurma di giovani marinai si prende gioiosamente a ceffoni, come in un musical di Busby Berkeley. Le donne stanno a guardare. Col ritmo inarrestabile di una slapstick comedy, Maddin rimpasta la matericità del cinema delle origini alla sintassi dell'avanguardismo russo: ne ricava qualcosa di personale e al tempo stesso riconoscibile e pop. Carico di effervescenze queer, è un piccolo, godibilissimo esercizio di sincronia e montaggio.

Un’orgia di ceffoni tra aitanti giovanotti simil-marinaretti a torso nudo che, in assenza del loro daddy, si schiaffeggiano sostenuti da incalzanti percussioni. Autoironico corto sperimentale, che strizza l’occhio all’epoca d’oro del muto e alle visioni di Kenneth Anger, con notevole sapienza compositiva: dal nulla (uno slap-party costruito come una sessione sessuale fino a un inevitabile simbolico orgasmo) Maddin crea un frizzante concerto visivo-sonoro erotico-ludico dalla raffinata estetica glamour-underground.