La sensazione è che ci sia molto di autobiografico nella sceneggiatura. La Vitti, vera mattatrice, alle prese con un tradimento scoperto dopo dieci anni, in un film dal taglio spedito e originale. I cambi di inquadratura sono decisi dall'attrice, col telecomando di una telecamera, oggetto di un regalo che si rivelerà scomodo e rivelatore. Il primo finale, drammatico, imprevedibile e purtroppo credibile, avrebbe dato al film la giusta chiusa. Si è optato per contaminarlo col grottesco. Resta comunqe una pellicola in grado di svelare false ipocrisie.
MEMORABILE: La Vitti che urla: "Basta, a me non mi rivedrete più, perché io me ne vado"; La rivelazione in campagna.
Film che sorprende sotto vari aspetti, in primis per il voler prendere le distanze, da parte della Vitti regista, dal linguaggio dei vari maestri con cui ha lavorato, realizzando un low-low budget di corna e dolori dal linguaggio originale e accattivante, con scene familiari impietosamente scrutate dal'inquietante, robotico cineocchio. Il soggetto è essenziale, ma i dialoghi sono incalzanti e ben scritti e la Vitti attrice riesce a trovare un sublime equilibrio tra isteria e compostezza, depressione e ironia. Gould, teatralissimo, non dispiace.
MEMORABILE: Le apparizioni della cinepresa-robot; La resa dei conti in giardino; Lo strano finale.
Causa solitudine (il marito c'è ma è come se non ci fosse), una donna intreccia un dialogo/monologo con una telecamera che la riprende. La Vitti, in una delle sue ultime interpretazioni, dà l'ennesima conferma delle sue capacità attoriali oscillando tra rabbia e ironia, ma è l'impostazione registica a essere intelligente: il racconto è interamente (tranne l'ultima inquadratura) affidato alla soggettiva della stessa cinepresa, comandata dalla protagonista che diventa regista e attrice della propria crisi coniugale.
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Il film che si può considerare come testamento della Vitti, (anche se non è il suo ultimissimo lavoro) indispensabile per apprendere appieno quanto questa donna ha dato al cinema italiano e soprattutto per conoscere l'ultimo periodo della sua vita artistica.Ogni suo ammiratore dovrebbe visionarlo, per avere un quadro preciso, per lo meno della sua carriera e del suo lavoro.
Ciao Monica. Lucius.
Lucius ebbe a dire: Infatti, l'unico scandalo è che certe pellicole si possono visionare solo al CSC...
Confermo il vero scandalo e che non sia manco uscito in vhs! che vergogna i nostri distributori, sapete quando lo faranno uscire? quando la povera Vitti passerà a miglior vita.