Prigioniero del grattacielo - Film (1959)

Prigioniero del grattacielo

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Thriller inglese che parte da un'opera teatrale di Ian Main e fa del grattacielo del titolo (nella finzione scenica a Berlino) il set dal quale poco ci si sposta. E' qui che abita Lilli Hoffman (Knef), ballerina di successo che vi si stabilisce all'attico subaffittandolo da una signora che, dopo averle consegnato le chiavi, scompare velocemente adducendo scuse non del tutto credibili. Il problema vero è però che Lilli vi trova nascosto sul terrazzo pure l'ex marito (Johnson) della donna, un maggiore del servizio di Sanità in fuga dopo essere stato accusato di aver fatto sparire gli stupefacenti dalla cassaforte di cui aveva l'unica chiave. Il capitano Carson (Linder) della polizia militare lo bracca...Leggi tutto ed è convinto che si rifugi proprio lì, tanto che senza troppa educazione entra nell'appartamento infischiandosene delle proteste della nuova inquilina e lo perquisisce. Baxter si è però nascosto bene e la polizia è costretta ad andarsene, permettendo che Lilli in breve faccia amicizia con lui e che tra i due nasca una sorta di intesa (anche per via della scarsa simpatia che Lilli prova per l'invadente tutore dell'ordine). L'intreccio è piuttoso ben studiato, i personaggi hanno le sfumature necessarie per rendersi brillanti anche al di là di interpretazioni non proprio memorabili e incuriosisce la figura del figlio (Matalon) adottato da Baxter e sua moglie. Se poi pensiamo all'omicidio che si era visto nel prologo (e che immaginiamo debba per forza riallacciarsi alla storia, anche se inizialmente non capiamo come) si capisce come la trama presenti elementi gialli apprezzabili che arricchiscono la base. Ci sarà anche chi precipiterà dall'ultimo piano del grattacielo del tutto a sorpresa, a conferma della bontà del soggetto di partenza. E' però la regia di Muriel Box a lasciare perplessi: scarsamente incisiva (goffa nell'agguato iniziale e nella zuffa finale), valorizza poco gli ottimi spunti per approdare a una fase centrale che annulla per strada il buon abbrivio recuperando fortunatamente nell'ultima parte. In un film dove il set è quasi unico serviva però saper essere più attanaglianti, mantenere alta la suspense, qui spesso sgonfiata dagli scambi ammiccanti tra lui e lei. La Knef sfoggia mise piuttosto provocanti (ci regala anche l'inevitabile esibizione cantata al night) e i suoi splendidi occhi chiari risaltano nei primi piani anche sul bianco e nero di una fotografia modesta, Johnson è il solito bravuomo un po' inespressivo con cui empatizzare, Linder completa il trio protagonista dovendo gestire in qualche modo l'antipatia del personaggio. Matura e per nulla melodrammatica la figura dell'avvocato di Lilli (Lieven), di lei innamorato ma capace di mantenere esemplare lealtà anche di fronte alla delusione. La qualità dello script insomma traspare, è la realizzazione a banalizzarla.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/01/18 DAL BENEMERITO DIGITAL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 31/01/18
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Digital 27/01/18 08:56 - 1257 commenti

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Un ufficiale medico dell’esercito americano è accusato di omicidio e di aver sottratto illecitamente stupefacenti. Il nostro, per scampare alla cattura, si rifugia presso la sua casa. Bellissimo quanto misconosciuto giallo di fine Anni Cinquanta. Inizia subito in quarta con un omicidio, proseguendo senza soluzione di continuità in un crescendo di suspense degno del miglior Hitchcock, con un colpo di scena spiazzante e sequenze delittuose davvero forti, per l’epoca. Ottimo il guardingo Johnson; Linder è un tenace sbirro, molto sexy la Knef.

Nicola81 3/09/18 22:08 - 2857 commenti

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Quando in Inghilterra i gialli classici li sapevano girare eccome. Questo, oltre a essere caratterizzato da un contesto piuttosto originale (le magagne partono da una base militare americana in Germania), risulta anche non scontato nella soluzione nonostante un numero piuttosto esiguo di personaggi, ed efficace sul piano del ritmo e della tensione. Corretta l'interpretazione di Johnson, ma meglio di lui la radiosa Knef (che ovviamente se ne innamora), un Linder giustamente antipatico e un rassicurante Lieven. Musiche di Mario Nascimbene.
MEMORABILE: L'incipit; Le perquisizioni dell'appartamento; Il finale.

Daniela 10/11/22 22:59 - 12662 commenti

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Nella Berlino dell'immediato dopoguerra, un ufficiale americano sospettato di traffico di stupefacenti trova rifugio presso l'appartamento che l'ex moglie, prima di scomparire, ha affittato a una cantante di night-club... Quasi interamente ambientato in un paio di stanze, un thriller valido a livello di trama ma dalla regia piuttosto sbiadita. Knef illumina coi i suoi magnifici occhi tutte le sequenze in cui appare e Van Johnson interpreta il ruolo dell'innocente ingiustamente sospettato con troppa aderenza mentre una maggiore ambiguità avrebbe aumentato la suspense.

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