Prigione di vetro 2 - Film (2006)

Prigione di vetro 2
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Titolo originale: Glass house: The good mother
Anno: 2006
Genere: thriller (colore)
Note: Sequel solo nominale di "Prigione di vetro".
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/02/17 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 11/02/17 01:10 - 2910 commenti

I gusti di Buiomega71

Si seguono le rette del film di Sackheim (ci sono l'assistente sociale, l'iniezione di sonnifero, l'auto con cui fuggire) in quello che sembra uno pseudoremake. Poi si vira tra madri psicotiche e completamenti folli in balia della sindrome di Münchhausen per procura, andando ad avvicinarsi sempre più a Fiori nell'attico. Picchi di crudeltà (il detergente per forno spalmato sulla schiena del bambino, i cocci di vetro nel lavandino) e la Harmon impazza furente con la mannaia in mano; peccato che il déjà vu e la poca originalità ne smorzino il potenziale. Derivativo.
MEMORABILE: La Harmon che si fa bella, ma presa di botto dalla folle mania della pulizia, si mette a pulire casa sulle note di "La traviata addio del passato".

Anthonyvm 27/11/20 15:40 - 5689 commenti

I gusti di Anthonyvm

Il primo era un thriller poco incisivo dalla confezione gradevole; questo sequel (per modo di dire) è l'esatto opposto. Il soggetto è cattivo e angoscioso, di quelli che fomentano la rabbia del pubblico, mentre l'esecuzione è del tutto deludente. Lo script fa acqua dappertutto, il cast è capace ma mal diretto, la regia tremendamente televisiva. Peccato, perché sequenze come il confronto a cena fra la figlia e la madre pazza o l'assurdo "lavaggio" del bambino con spugna abrasiva hanno il loro perché. Da bocciare anche l'uso delle musiche. In altre mani poteva uscirne un buon prodotto.
MEMORABILE: I vetri nel lavandino; L'arrivo del poliziotto mentre la figlia non può chiedere aiuto; Le foto coi figli precedenti; La Harmon armata di mannaia.

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  • Discussione Buiomega71 • 11/02/17 10:00
    Consigliere - 25999 interventi
    Spacciato per un sequel, in realtà, e un pseudoremake del film di Sackheim, almeno, nell'intelaiatura.

    Anche quì due ragazzi (sorella sveglia e fratellino) rimasti orfani adottati da coppia benestante (la differenza e che la coppia ha perso il loro figlio in un incidente giù al lago, vicino alla loro casa), dove si rivangano i clichè del "primo" (l'iniezione di sonnifero, l'assistente sociale che fà visita per controllare la situazione, la tentata fuga con l'auto, le telefonate intercettate)

    Insomma, si ricalcano situazioni prese di peso dal "capostipite"

    Poi, però, il film vira in altre direzioni

    Qui c'è una mammina (bravissima Angie Harmon) matta come un cavallo, che soffre della Sindrome di Münchhausen per procura (come la mamma che avvelenava pian piano la sua bambina nel Sesto senso), che ama avvelenare (per poi far finta di curare amorevolmente) i ragazzini che le vengono affidati in adozione (una vera e propria collezione, come dimostrerà un album di fotografie, con tanto di schedature)

    Maniaca della pulizia (di culto quando si stà facendo bella per una cena romantica col marito, poi, di botto, sbrocca e indossa guanti, spugnetta e detersivo, e comincia freneticamente a pulire casa sulle note di "La Traviata addio del passato" e in abito da sera), il film comincia con lei che scende le scale con i tacchi (tick, tick, tick, adoro quel suono soave) e si mette a pulire maniacalmente le stoviglie.

    La figura della Harmon e azzeccatissima, completamente pazza, mater furiosa e che, verso la fine, comincia a girare casa armata di mannaia che manco Jason Voorhees, sbroccando completamente e delirando su amori materni e figli ingrati (sembre elegante, sempre coi tacchi)

    Si vira verso narrazioni sullo stile Fiori nell'attico (l'avvelenamento graduale del bambino, la prigionia, il falso amore materno) e Antin (che non ha il talento registico estetico di Daniel Sackheim) osa un pò di più su crudeltà assortite (i cocci di vetro nel lavandino, il detergente per forno spalmato sulla schiena del bambino avvelenato) e spizzichi gore (i punti di sutura a mente viva)

    Il fascino della sontuosa villa hi tech non c'è più (qui una semplice villetta, stile quelle che ci sono in alcune zone "in" della Sardegna e quindi NON quella che c'è sulla locandina. Perchè poi di vetro non saprei...Dove condivide solo gli antifurti e le serrature a doppia mandata) e nemmeno quell'atmosfera da thriller hitchcokiano

    La coppia "precedente" (la Lane e Skarsgard) si differenziava (oltre a debiti e tossicodipendenza) dalla caratterizzazione (debole lei, avido lui), qui il marito e succube di una moglie completamente pazza e assassina, con la vorace patologia di essere una madre perfetta, finchè non comincia ad avvelenare i pargoli.

    Anche la giovane vittima (Jordan Hinson) manca un pò del fascino della Sobieski, e sgrana gli occhioni tentando spesso (e inutilmente) la fuga per salvare il suo fratellino.

    Il povero bambino viene sballottato di quà e di là, avvelenato, cosparso di detergente per forno che le concia la schiena come un hamburger, per finire poi quasi annegato nella vasca da bagno! Insomma, pare che Antin non ami i bambini un granchè.

    Il ritmo non e male (come le battute slasher finali), ma purtroppo il deja vù e ricalcando troppo le tracce del film di Sackheim, penalizza il film e lo rende poco originale e molto derivativo.

    Getta esche che parrebbero interessanti (chi e quella figura che gironzola intorno alla casa alle tre di notte?), per poi lasciarle cadere lì, senza prosieguo.

    In sostanza nulla a che vedere con Prigione di vetro (nemmeno la casa hanno in comune) se non nel plot di partenza, in alcune situazioni pressochè identiche e nella follia "genitoriale" (anche se là era una mera questione di soldi, tra debiti e eredità, qui pura e cruda follia femminea all'ennesima potenza).

    Peccato, perchè i numeri c'erano e la Harmon resta negli incubi per un bel pò. Magari l'avrei apprezzato di più se non avessi appena visto quello di Sackheim, ma tant'è...

    Stop frame sui calzini sporchi della Hinson quando si alza dal letto

    Curioso come il suo regista sia Steve Antin, faccia nota nei teen-movie ottantiani, chi lo ricorda nei Goonies?

    http://www.theloop.ca/wp-content/uploads/2015/06/Troy.jpg
    Ultima modifica: 12/02/17 22:27 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 11/02/17 10:13
    Consigliere - 25999 interventi
    Buono il dvd (versione noleggio) edito dalla Sony, anche se l'immagine risulta un pò "granulosa".

    Formato: 1.85:1

    Audio: italiano (5.1), inglese (5.1), ceco (5.1), spagnolo (5.1)

    Sottotitoli: italiano (e metà lingue del resto del mondo, più l'inglese per non udenti). Nell'ordine: Arabo, Bulgaro, Ceco, Croato, Danese, Ebraico, Estone, Finlandese, Greco, Hindi, Islandese, Lituano, Norvegese, Olandese, Polacco, Portoghese, Rumeno, Sloveno, Spagnolo, Svedese, Turco

    Come extra : scene eliminate e commento audio del regista.

    Curioso come sul menù venga riportato il titolo La Casa di vetro 2 (!)

    Durata effettiva: 1h, 29m e 49s
    Ultima modifica: 11/02/17 11:34 da Buiomega71