Patriottismo - Corto (1966)

Patriottismo
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Titolo originale: Yûkoku
Anno: 1966
Genere: corto/mediometraggio (bianco e nero)
Note: aka "Rito d'amore e di morte".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/06/09 DAL BENEMERITO PIGRO
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Pigro 29/06/09 09:39 - 9714 commenti

I gusti di Pigro

Militare fa seppuku per fedeltà all'imperatore dopo un fallito colpo di stato, e la moglie lo segue. Mishima, autore regista e attore, sembra anticipare qui la sua tragica fine. Il film descrive amore e morte non come realtà ma come rappresentazione idealizzata, all'interno di una scenografia esplicitamente teatrale. Lo sguardo è raffinatissimo, quasi estetizzante, e conduce all'identità di etica ed estetica (e politica!) perseguita da Mishima. Il sangue nero nel candore della scena risalta in un folgorante b/n. Perverso e ipnotico.

Homesick 27/12/13 16:59 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Il Mishima cineasta è il complemento necessario del Mishima scrittore: Amore e Morte stretti nell’erotismo raffinato e plastico di corpi palpitanti e sguardi profondi in cui si sublima la più intima essenza umana, offerta in olocausto all’etica dell’abnegazione pura e incondizionata. Il suicidio per harakiri rasenta l’insostenibile, non tanto per il sangue copiosamente sparso come in un film splatter, quanto perché è la stessa morte che l’immenso scrittore si autoinfliggerà quattro anni dopo... La musica, dolce e malinconica, spinge all’acme il pathos, già altissimo. Di straziante bellezza.
MEMORABILE: Il tenente commette harakiri: il massaggio al ventre, la sciabola, il sangue, le interiora, la bava alla bocca, le urla di dolore, l’agonia, la morte.

Apoffaldin 7/05/24 00:21 - 74 commenti

I gusti di Apoffaldin

1936. Un ufficiale giapponese preferisce suicidarsi piuttosto che tradire i commilitoni. La moglie lo segue. Prima messa in scena del suicidio rituale (seppuku) da parte di Mishima. Due anni dopo ripeterà quella che si stava trasformando in ossessione in una scena di Tenchu. Nel novembre del 1970 lo trasformerà in realtà. Opera eccessivamente e inevitabilmente estetizzante si avvale però di un pregevole bianco e nero sottolineato dalla fotografia di Watanabe. Brava anche l'ossimorica Tsuruoka nel ruolo della moglie: imperturbabilmente intensa. Buono.
MEMORABILE: Mishima con la visiera del berretto abbassata sugli occhi; La fotografia che trasforma i corpi in tableau vivant.

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