Ovunque tu sarai - Film (2017)

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La nostra recensione di Ovunque tu sarai

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Clamorosa parata di luoghi comuni della nostra commedia giovanil-calcistica, il film di Roberto Capucci è un itinerario on the road di quattro amici tifosissimi della Roma che si muovono dalla Capitale con i biglietti in tasca per raggiungere Madrid: si giocherà lì un Real-Roma di Champions League 2008 (5 marzo, per la precisione) che entrerà di diritto nella storia del calcio italiano (espugnare il Bernabeu è capitato a pochissimi). Poi si sa come vanno le cose: si organizza il viaggio (anzi, non un viaggio, come dice uno di loro… una trasferta!) in piena esaltazione per il match ma poi, giorno dopo giorno, la passione per la "Maggica" passa in secondo...Leggi tutto piano lasciando spazio alla solita trafila di problemi, incomprensioni, esperienze, avventure di ogni genere che avranno il compito di cementare un rapporto inevitabilmente fatto di alti e bassi.

I protagonisti sono Francesco (Reggiani), architetto che del suo lavoro non dirà mai nulla, Loco (Apolloni, anche co-sceneggiatore del film insieme al regista), medico completamente asservito a una moglie cui deve tutto, Giordano (Montanari), il tifoso più sfegatato e coatto, codardo nato, e infine Carlo (Memphis), avvocato che gioca a fare il filosofo, il saggio del gruppo, sempre pacato ma divorato dalla febbre del gioco d’azzardo. E' palesemente il meno interessato alla Roma e sembra il meno integrato, quasi un pesce fuor d'acqua.

Atterrati in Spagna con l'aereo, i quattro affittano un furgoncino Volkswagen procuratogli all'ultimo momento dall'uomo che avrebbe dovuto noleggiare loro l'auto. Alla prima tappa subito l'incontro con le ragazze, soprattutto con la bella Pilar (Romero, recuperata da uno dei tanti Pieraccioni-movie con spagnole a rimorchio). Al locale si beve, Francesco imbraccia la chitarra e a sorpresa si esibisce sul palco. Pilar dopo poco appare leggiadra e con voce suadente lo accompagnerà. Considerato che lui a breve dovrà sposarsi cerca di non lasciarsi coinvolgere, ma di fronte a una bellezza simile non è facile. Gli altri infatti le muoiono dietro e lei s'aggregherà alla comitiva, mentre intanto scopriamo che Carlo custodisce un terribile segreto...

Tra scenari iberici di un certo fascino (per quanto nemmeno troppo valorizzati) si consuma un'avventura tra amici che dovrebbe mescolare caratteri differenti amalgamandoli, ma il risultato delude non poco: se Apolloni, che può ricordare un Papaleo in versione survoltata, ha alcuni buoni momenti (nei duetti con la moglie all'inizio, poi quando si guadagna il centro della scena con qualche impennata quasi divertente, fuori dagli schemi), Montanaro in versione sciatta e volgare stanca presto, confinato nell'ultimo sedile in fondo e pronto solo a sbraitare e insultare alla prima occasione. Memphis più riflessivo del consueto è sprecato e il ruolo del "fratello maggiore" con velleità da educatore (salvo poi lasciarsi trascinare nelle immancabili partite a poker con chi capita) non gli si addice, mentre a Reggiani spetta la figura chiave, quella del narratore di buon cuore, lo sguardo profondo che conserva ancora barlumi di sincera ingenuità, polo d'attrazione per le donne e tifoso al punto giusto, capace di slanci umani ma il più lontano dal poter azzardare battute.

Detto della scontatissima evoluzione dell'unico personaggio femminile di rilievo, dell'immancabile partitella a calcio improvvisata contro un gruppo di spagnoli lungo la via senza un vero perché (e alla quale partecipa il laziale Bruno Giordano che, guarda un po', passava proprio per di là), del bagno seminudi in piscina con fugace seno della Romero che spunta (ma solo nella ripresa sui titoli di coda), ciò che resta non convince quasi mai. Una regia che frammenta troppo, ellissi mal cucite e scene incredibilmente inutili e pretestuose (quella coi tori). La goliardia complice dei quattro sembra fasulla, forzata, e il finale chiude nel modo più banale possibile...

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Tutti i commenti e le recensioni di Ovunque tu sarai

TITOLO INSERITO IL GIORNO 13/04/17 DAL BENEMERITO GABRIUS79 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 14/01/25
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Gabrius79 13/04/17 00:31 - 1486 commenti

I gusti di Gabrius79

Un'opera prima diretta da Roberto Capucci che si rivela una commedia on the road parzialmente riuscita. Il calcio è un pretesto per raccontare l'amicizia fra quattro ragazzi e ciò viene fatto in maniera gradevole (a volte anche con momenti azzeccati). Ad eccezione di Reggiani, che ha un ruolo più "frenato", gli altri tre sanno regalare qualche risata. Spazio anche ai buoni sentimenti e a belle location spagnole, ma la sceneggiatura a tratti si inceppa.

Dusso 8/09/17 18:52 - 1583 commenti

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Con al centro una vera partita della Roma a Madrid (gli ottavi di finale della Champions 2008), si rivela una commedia on the road dolceamara con momenti di riflessione molto riusciti e altre situazioni un po' meno anche perchè buttate lì un po' a casaccio senza molta convinzione (i tori, Bruno Giordano in mezzo alla campagna spagnola e il cantante napoletano). La confezione non è male, rispetto ad altri prodotti, anche nelle parti che riguardano il calcio. Discreto il comparto sonoro.

Nando 8/04/18 23:20 - 3881 commenti

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Commediola romanista incentrata su un viaggio a Madrid per vedere la Magica. Una narrazione sulla strada non esente da pecche; simpatico Apolloni con le sue elucubrazioni, poco convincente Montanari in un ruolo che non gli appartiene, Reggiani pesce lesso e Memphis sempre uguale con qualche lieve trovata. Nel complesso niente di eccezionale ma una discreta leggerezza narrativa che comunque non regala nulla di nuovo; e poi basta con queste pseudo bellezze spagnole stile Pieraccioni!

Galbo 19/10/22 07:28 - 12607 commenti

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Commedia "on the road" dai toni dolceamari che narra di una vicende calcistica ed è ambientata tra Italia e Spagna. In mezzo a diversi momenti scontati (non manca la sempiterna partita di calcio su campetto di periferia, quasi un sottogenere, per le commedie italiane), qualche spunto discreto che poteva diventare qualcosa di più con una sceneggiatura più "robusta". Non male la caratterizzazione dei personaggi, discretamente interpretati, anche se Montanari sbaglia spesso i toni. Godibile la colonna sonora.

Redeyes 14/11/22 16:10 - 2479 commenti

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On the road intorno e figlio della passione calcistica, riesce nel non facile obiettivo di toccare tutti i cliché del caso; eppure, nella sua scontatezza, strappa qualche sorriso. Il cast vede primeggiare Apolloni, che stempera la presunta seriosità delle altre caratterizzazioni. Il giusto modo per approcciarvisi può essere quello di trascorrere una serata senza troppi pensieri eviscerandolo dalle banalità di Memphis, dal macchiettistico Montanari e soprattutto dal poco incisivo Reggiani.

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  • Curiosità Fedemelis • 15/07/19 06:48
    Fotocopista - 2186 interventi
    La prima partita che vediamo nel film è quella in cui ci viene descritto tutto il rito che Giordano (Montanari) compie ogni volta che si reca allo stadio (colazione nello stesso bar, calpestare con lo stesso piede gli stessi scalini d’ingresso e soprattutto andare allo stadio vestito in frac): è Roma - Bari 3-1 del 22 novembre 2009, valevole per la 13° giornata di Serie A '09/'10.

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    La partita che il gruppo di amici andrà a vedere in trasferta a Madrid per l'addio al celibato di Francesco (Reggiani), facendo il viaggio con un vecchio pullmino Volkswagen (il viaggio in Spagna sarà una svolta nella vita di tutti quanti) è Real Madrid - Roma 1-2 del 4 marzo 2008 e valevole per gli ottavi di finale della UEFA Champions League '07/'08.

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    La partita che Francesco (Reggiani) associa alla sua prima vera delusione è Roma - Liverpool 1-1 (3-5) del 30 maggio 1984, finale della Coppa dei Campioni '83/'84:

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  • Curiosità Fedemelis • 5/05/22 07:12
    Fotocopista - 2186 interventi
    La targa "Viale dei Romanisti" dove Giordano (Montanari) passa davanti nel suo rito scaramantico prima di fermarsi al bar, pensando sia dedicata ai tifosi giallorossi, è posticcia. Stiamo in realtà in Piazza S. Giovanni di Dio a Roma.

    La via, che in realtà esiste ma sta in tutt'altra parte della città, è dedicata però, come dice Wikipedia, al Gruppo dei Romanisti, un’associazione di diritto privato che ha per scopo istituzionale «contribuire alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale e al divenire della città di Roma nel rispetto delle sue tradizioni e della sua funzione storica» e fu costituita dopo la Prima Guerra Mondiale.

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  • Discussione Dusso • 14/01/25 09:48
    Archivista in seconda - 1895 interventi
    Ovviamente sbagliato l'anno sul papiro è 2008 non 1988...
  • Discussione Zender • 14/01/25 11:00
    Capo scrivano - 48569 interventi
    Sì, naturale, grazie Dusso.