Orzowei, il figlio della savana - Serie TV (1976)

Trovatello bianco in una tribù africana: pregiudizi razziali, gelosie e invidie, ma anche avventura e buoni sentimenti. Una storia per ragazzi che racconta la difficile inclusione di un adolescente nella sua società, calata nel grande paesaggio della savana e nelle culture tribali. Nonostante le belle premesse sui temi della diversità e del razzismo, la serie tv si tiene su un livello piuttosto mediocre, confidando che bastino i tocchi di esotismo e la narrazione a emozionare. Da ricordare la splendida musica dei fratelli De Angelis.

Storia di un orfano bianco allevato nella savana africana da una tribù locale, sarà in seguito scacciato, trovando due amici adulti che lo aiutano a reinserirsi nella società. Tratto da un romanzo di Alberto Manzi, è una serie destinata agli adolescenti; non mal realizzata, ha però un suo limite nell'eccessiva "distribuzione" di buoni sentimenti che la rendono zuccherosa a scapito della pura componente avventurosa. Discreta l'ambientazione.

Rivedere le puntate di questo telefilm è stato piacevole. A parte i soliti ricordi del tempo passato, ho davvero apprezzato le location e il tema della storia (che ricordavo poco, in realtà). Sicuramente piacevole per i ragazzi degli anni 70, non credo sarebbe molto apprezzato adesso, dai giovanissimi. Ci sono le buone azioni, ma anche tanti pugni presi e dati, con pure una "frecciata" a un "povero" cobra reale, per salvare una ragazza. Realizzato con maniera e mezzi adeguati e, nella "sua" fantasia, appare non privo di una certa realtà.