La vita è un miracolo - Film (2004)

Con i bombardamenti i personaggi rimangono indifferenti proprio come in Underground; animali in scena, musica d'orchestra: ecco ancora gli ingredienti del cinema di Kusturica, un altro dolce grottesco amaro, ma stavolta il dramma commediato dai (soliti) personaggi ironici (non c'è n'è uno normale e troviamo ancora il bravo Stimac visto in Underground) tratta gli amori impossibili e i sentimenti in un clima al limite della tensione. Tutto è funzionale, comprese le stupende location, ma due ore e mezzo questa voltano pesano piu del solito.

Bel film di Emir Kusturica dove le cose che accadono sono molte e tutte potrebbero andare piuttosto male. Tuttavia in modo grottesco e divertente, in questa pellicola, ogni cosa finisce nel migliore dei modi. Nota negativa è sicuramente la durata eccessiva.

Kusturica al 100% con pregi e difetti; una narrazione ipertrofica che non teme di mescolare (e pertanto talvolta di appesantire) uomini, cose e animali con personaggi che si alternano e si sovrappongono a volte un po' troppo confusamente. L'amore è il tema principale e fa capolino tra i motivi grotteschi che occupano il film. Molto riuscite ambientazione e colonna sonora.

Questo è un film riuscito, ed è facilmente leggibile il marchio di Kusturica. Fra gioie e dolori nasce sempre qualcosa di buono e fra satira e ironia lo spettatore può rimanere soddisfatto. La storia è semplice nelle sue complicazioni. Affascinanti le scene dei balli e le feste fra paesani.

È sempre difficile non restare compiaciuti con i film di Kusturica. Anche questa pellicola è coinvolgente e pimpante: l'inconfodibile stile del regista non rende caotica quanto invece più divertente una storia già di per sè grottesca. L'amore è indefinibile e imprevedibile come la vita, per cui la miglior cosa da fare è far finta di niente e lasciare che le cose avvengano così, da sole.

La guerra nella ex Jugoslavia fa da sottofondo ad una storia d'amore firmata Kusturica. Film mai banale, che non annoia, anzi, in taluni momenti diverte. Emir Kusturica si dimostra uno dei migliori registi dell'est Europa. Stimac è bravo e simpatico. Belle le canzoni.

Non è un film sugli animali, ma gli animali, volatili compresi, sono molto importanti. Sono importanti perché nel parallelo con gli "intelligenti" esseri umani escono vincenti. Sono vincenti non per merito loro, ma per via delle loro limitatezze che non gli permettono di cogitare come l'uomo, con tutto quello che ne consegue. Si potrebbe fare un'eccezione per il simpatico mulo, il più umile e considerato il meno dotato tra gli animali e che Kusturica mette invece al primo posto e protagonista assoluto. Una favola nella triste realtà.

La costruzione di una ferrovia a scopi turistici impatterà con lo scoppio della guerra balcanica. La prima parte è simile ad altre pellicole del regista e illustra gli strampalati personaggi e l’ambiente rurale, il tutto accompagnato da ritmo e musichette. Il brio viene ovviamente interrotto dalle esplosioni e verso la fine arriva il messaggio furbo di amore universale (seppur fedifrago). Kusturica rigira le responsabilità serbe del conflitto e devia sulle atrocità (gli incidenti sul campo di calcio ricordano Dinamo Zagabria/Stella Rossa ma nel film ne fanno le spese i serbi).