La mia prediletta - Miniserie TV (2023)

Come un nastro che si riavvolge, questa miniserie decisamente crime parte dalla fine per ricostruire una storia tesa, inquietante, dal ritmo serratissimo. Una giovane fuggitiva viene accidentalmente investita e portata d'urgenza in ospedale. Con lei una bambina (la figlia?) dalle rivelazioni sconcertanti. Ma non basta. Tratto dall'omonimo libro, cattura anche per le ambientazioni tipicamente germaniche sempre umide, piovose ma rigogliose e per il cast che ben interpreta (notevole la piccola Schuberth!). Alcune incongruenze o forzature si tollerano volentieri, specie nell'epilogo.

Uno psicopatico sequestra donne, le segrega dentro una casa-bunker e le costringe a interpretare sempre lo stesso ruolo: quello di madre dei suoi figli... A partire dalla fuga della protagonista, una serie di flashback scompaginati cronologicamente ricostruisce tutta la vicenda: una struttura narrativa che consente molti colpi di scena ma difetta talvolta in logica e congruenza, senza contare alcuni comportamenti poco plausibili (compreso il pressapochismo di poliziotti, medici e psichiatri). Il finale chiude i conti ma non dissipa del tutto le perplessità nate durante la visione.

L'inizio è di quelli che creano grande interesse e coinvolgimento. E anche il prosieguo narrativo, punteggiato di diversi e riusciti colpi di scena, funziona bene e sa come catturare l'attenzione di chi guarda. Ma alla resa dei conti, quando si tratta di sciogliere i nodi, si resta un po' delusi. Non soddisfa l'epilogo, per certi versi poco sorprendente e qualche cruccio lo provocano anche le non poche ingenuità della sceneggiatura che rivelano anche un non piccolo tasso di illogicità. Comunque non male e gradevole, potrà piacere agli appassionati di genere.