Un piccolo capolavoro, con Paperino nazista, che la mattina viene svegliato da un forcone delle SS, ma che nel finale difenderà l'America. A parte gli ovvi rimandi patriottici, il cartone è di notevole qualità, grazie a una storia e a un animazione eccellenti.
Realizzato con evidenti intenti patriottici e in chiave fortemente propagandistica antinazista, vede il povero Paperino precipitare in un incubo nel quale è un represso lavoratore in una fabbrica di armamenti del regime tedesco. Numeri i "bombardamenti" ideologici che portano il protagonista sull'orlo dell'esaurimento nervoso fino al consolatorio finale. Inevitabilmente superato, il cartone ha il pregio di aiutarci a capire la cinematografia (anche animata) del periodo bellico.
Paperino operaio in una fabbrica di armamenti nazista, costretto a ritmi sovrumani e a continui "heil Hitler"; con finale a sorpresa. Cartone di propaganda antinazista realizzato in piena guerra, che tuttavia riesce a riservare alcuni momenti deliziosi, proprio nella catena di montaggio vagamente chapliniana o nella deriva onirica che a un certo punto prende il sopravvento. E le stesse caricature dei vari dittatori non sono male.
Uno dei migliori corti di Paperino (sicuramente il migliore del periodo bellico) lo vede arruolato nell'esercito nazista. L'intento è sicuramente di propaganda bellica ma le gag funzionano bene e si ride più di una volta (anche grazie alla caricatura di Hitler). Vinse anche un premio Oscar. Da vedere.
Corto piuttosto audace di propaganda antinazista, che quasi si serve della psicologia inversa, ossia elogia il nazismo ma con nazisti scemi e/o macchiettistici (Paperino, se ci fosse bisogno di dirlo...). Alla fine risulta molto simpatico, nonostante le inquietanti svastiche che troneggiano ad ogni frame: la ripetitività della parte centrale (che occupa un buon terzo di cartone) è resa per nulla fastidiosa grazie alla simpatia delle gag del nazipennuto e degli estremismi a cui è sottoposto. Niente male l'animazione e la marcia antinazista.
MEMORABILE: Il ritornello musicale "Heil! Heil! In the fuhrer's face!"; Paperino che dice "Heil Hitler" ad ogni foto di Hitler.
Piccolo gioiellino di animazione di propaganda anti-nazista, tenuto per lungo tempo fuori dalla circolazione e divulgato in tempi recenti, dove effettivamente fa un certo senso vedere Paperino circondato da svastiche, sebbene si capisca fin dai primi attimi l'intento caricaturale (anche di Hirohito e di Mussolini, oltre che del Fuhrer). L'animazione è buonissima per essere un prodotto molto fine a se stesso, divertente; il posto più grande se lo prende la simpatica marcetta comica che si ripete spesso prendendo in giro Hitler, Gobbels e Goering.
Anche Paperino, come altri personaggi animati, durante la guerra dette il suo contributo allo sforzo bellico, sia in prima linea che... dormendo. E' infatti frutto di un incubo il Paperino nazista impiegato a fabbricare bombe in una catena di montaggio dai ritmi assurdi che ricorda quella chapliniana di Tempi moderni, costretto a salutare continuamente a braccio teso l'onnipresente immagine di Hitler (ma anche Mussolini e Hirohito fanno la loro comparsa). Ben realizzato, un corto che coniuga gli intenti propagandistici al divertimento.
Sicuramente il più celebre cortometraggio animato dell'epoca della seconda guerra mondiale. Effettivamente, al di là del messaggio propagandistico, c'è da farsi due risate: la canzoncina iniziale (con tanto di Duce e passo dell'oca) è superorecchiabile, ma la vera parte divertente è quella nella fabbrica, con saluti fascisti a raffica ed esercizi di ginnastica a mo' di svastica (c'è pure la rima!). Una satira abbastanza feroce che non cade in inutili siparietti razzisti. Finale ruffiano ma alla fine fa parte del gioco.
Cartone animato incentrato sulle chapliniane (dis)avventure di un Paperino versione Reichsdeutsch. Sebbene l'intera vicenda risulti deformata dalla lente della derisione propagandistica a stelle e strisce (la celebrazione della quotidianità germanica è ovviamente caricaturale e sarcastica), non si può non notare come la seconda metà di quest'opera abbia previsto con un anno di anticipo la sinistra evoluzione dell'industria tedesca a guerra in corso (lavoro coatto e ritmi massacranti per produrre sempre più armi). Inizialmente si ride, sì, ma in seguito si rabbrividisce anche.
MEMORABILE: La canzoncina della banda di militari; Le "vacanze" (pochi secondi di esercizio fisico davanti ad una rattoppata scenografia alpina).
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