L'inevitabile - Film (2021)

Quando sta per arrivare il temutissimo momento del Giudizio Universale, ecco che qualcuno bussa alla porta di una famiglia. Idea di partenza bellissima eppure gettata al vento, sia perché alla lunga non regge (siamo comunque appena al di sopra del mediometraggio), sia per la rappresentazione poveristica: non bastano infatti un po' di pioggia artificiale, quattro tizi incappucciati di cui è impossibile scorgere il volto, un paio di esaltati in fuga e la mono location costantemente in penombra per generare tensione. Opera di certo singolare e a tratti affascinante ma purtroppo incompleta.

Tre fuggitivi inseguiti da una minaccia apocalittica si rifugiano in una casa abbandonata nella quale una radio proclama in continuazione incombenti tragedie e vendette divine che hanno a che fare con un evento irreparabile a cui ci si può opporre solo con sacrifici e mea culpa. Horror argentino girato in una catapecchia in cui i protagonisti non possono far altro che dar fiato a tutta una gamma di predicozzi da imminente fine del mondo senza che in realtà nulla accada. Non basta l'atmosfera fantasy, nebbioline e rami risecchiti per destare un minimo di interesse. Più che evitabile.

Un piccolo gruppo familiare si rifugia in una casetta nel bosco nel tentativo di trovare riparo all'arrivo dell'apocalisse: giudizio universale? guerra atomica? epidemia zombificante? sbarco degli alieni? All'inizio il mistero può pure suscitare un minimo di interesse, ma dopo aver ascoltato per una mezz'ora discorsi a caso, la questione essenziale diventa un'altra, ossia quanto manca alla fine. Fortissima la tentazione di piantare la visione a mezzo, giustificata dalla mediocrità di questo filmetto senza capo né coda. Meglio evitare questo Inevitabile...

Ambientazione probabilmente di inizio secolo scorso, temporale quasi perenne, una ragazza con la madre e lo zio si rifugiano in una casa nel bosco e inizia il delirio a sfondo mistico/religioso apocalittico (citati i versetti di Giovanni). Il soggetto che emerge riguarda una non ben definita setta religiosa e la fine del mondo (ipotetica o meno lo scopriremo) con deliri messianici e quant'altro per una sceneggiatura piuttosto incerta, farraginosa e spesso confusa. La buona confezione, in cui prevale l'oscurità, fa la sua figura, il cast è discreto ma il risultato no.

Causa presunta fine del mondo (perché?), alcuni personaggi si trovano riuniti in un luogo sperduto. Cosa succederà? All'inizio un po' di intrigo e di mistero ci sono, ma ben presto poco interesserà allo spettatore. D'altronde quando il budget è così risicato, ma la confezione ha un minimo di professionalità, ci vogliono idee che riscattino il resto: e qui non ce ne sono. Si gioca sul non visto, non potrebbe essere altrimenti, ma qui si esagera con scene in cui si vede poco o nulla. Deliranti la parte finale e i dialoghi. Contravvenite al titolo e... evitatelo!

Inventiva e originalità scarseggiano in questo horror drammatico argentino nel quale la religione è il fulcro principale. Al netto dei ritmi tutt'altro che alti, le dinamiche risultano improbabili o alquanto banali: non si riesce a capire dove si voglia andare a parare. Durata di nemmeno novanta minuti, ma che sembra durino di più. Inevitabile qualche sbadiglio.