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La nostra recensione di Il giorno più bello

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il torinese Andrea Zalone, da tempo spalla di Crozza in tv (e nessuna parentela con Checco), si cimenta per la prima volta dietro la macchina da presa adattando per l'Italia una divertente commedia francese di cinque anni fa, quel C'EST LA VIE che aveva saputo ironizzare con gusto sul folto gruppo di persone che lavorano intorno all'organizzazione di un matrimonio portandoli tutti insieme in una suggestiva villa dove si raccontavano i preparativi e lo svolgimento del ricco pranzo. Era una commedia corale di gran ritmo, ricca di trovate azzeccate, di personaggi intelligentemente tratteggiati che gli attori avevano...Leggi tutto saputo ulteriormente impreziosire; ed è proprio l'ancora troppo acerba direzione del cast a non convincere altrettanto, in questo remake. Al di là di Luca e Paolo, forti di un affiatamento ormai ultradecennale che li porta comunque ad arrangiarsi in ogni frangente, gli altri faticano a trovare il giusto grado di spontaneità che conferisca credibilità all'insieme. Anche per colpa di battute che suonano spesso fasulle, poco naturali, artificiose nel cercare frasi e paragoni in grado di funzionare.

E se Kessisoglu, cui spetta l'ingrato compito di sostituire Jean-Pierre Bacri nel ruolo della figura di riferimento per tutti (organizzatore massimo e proprietario dell'azienda che a tutto deve pensare nel "giorno più bello"), trova il registro corretto cercando di non strabordare e mantenendo almeno un po' di savoir-faire, non era pensabile che un pezzo da 90 come Gilles Lellouch - che in C'EST LA VIE aveva una parte chiave soprattutto dal punto di vista comico - potesse essere sostituito senza perderci da Lodo Guenzi, nella seconda parte in recupero ma che ovviamente non è in possesso della stessa carica travolgente del celebre equivalente francese. Acquista invece importanza il personaggio del fotografo, qui interpretato da Bizzarri, che si scopre essere sposato con la responsabile della cucina (Bilello) la quale lo tradisce proprio con Aurelio (Kessisoglu), suo amico di lunga data. Un classico intreccio all'italiana, aggiunto per lasciare maggior spazio ai due nomi più importanti in cartellone. A Violante Placido, invece, il compito di numero due del gruppo, sboccata, volgare e impertinente come la controparte francese ma senza riuscire a risultare altrettanto convincente. Colpa della sceneggiatura, poco ficcante, e della mano non troppo salda in regia.

E così, laddove si aveva un meccanismo che faceva girare al meglio i propri ingranaggi portando a continui incidenti, qui pro quo, imprevisti e veri e proprio disastri, qui si ha la sensazione di un'opera molto più approssimativa nella messa in scena (nonostante la bella cornice del Castello dei Biandrate a San Giorgio Canavese, nel torinese), zoppicante in più punti, mai davvero divertente. Il triangolo Luca/Paolo/Bilello non va oltre i sotterfugi di prammatica, con la Bilello che non ha il coraggio di dire a Luca di avere l'amante e Paolo che a sua volta non riesce a far aprire gli occhi all'amico, peraltro alle prese con un figlio che pensa solo ad ascoltar musica e farsi le canne (il rapporto problematico per eccellenza, sviluppato però sterilmente tra velati insulti del figlio al padre e quest'ultimo più rassegnato che irritato). Nemmeno Buccirosso padre della sposa può molto e si rifugia nei consueti sfoghi in cui se la prende con Aurelio per ogni minimo inconveniente, mentre poco c'è da dire sulla sposa (Cicogna) e il futuro marito (De Martino), figure pressoché impalpabili nonostante il non poco spazio occupato.

Tra i lavoranti in cucina deludono il solitamente più incisivo De Lorenzo e tutti gli altri (particolarmente insulsi i due lavoranti del Bangladesh che si scambiano tristi commenti in lingua e l'appassionato di ciclismo, macchietta insopportabile). Insomma, replicare una commedia tanto acuta e serrata era impresa ardua già in partenza, ma quel che s'è fatto è confezionarne una variante povera che manca di grinta e soprattutto di quella vivacità che aveva trasformato la coralità del modello in un allegro turbinare di brevi scene sovente divertenti, sì caricaturali ma umanamente plausibili. Qui si sale sopra le righe con scarso criterio credendo che la cosa possa risultare spassosa, ma l'effetto ottenuto è nella maggior parte delle occasioni l'esatto contrario. E il finale, tra anime diverse che si ritrovano (il veleno in coda è lasciato solo alla cinica, consapevole ferocia “classista” della sposa nei confronti del cantante suo ex) e aggiustamenti improbabili atti a condurre verso l'happy end inevitabile (con un abbraccio comune da "volemose bene" patetico), non aiuta a trovare un senso al tutto. Non ci si annoia troppo, se non altro...

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Tutti i commenti e le recensioni di Il giorno più bello

TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/06/22 DAL DAVINOTTI
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Markus 18/06/22 18:17 - 3769 commenti

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Ripresa in toto d'un film francese, quindi il regista - opera prima - intende viaggiare sui binari del mero copia incolla, adattando l'opera d'Oltralpe su certi canoni di comicità nostrana (l'espressione corporea degli italiani!). Purtroppo nemmeno l’originale riuscì nell'intento di risultare ridanciano per tutta la durata, con un crollo nella seconda parte che qui, complice il non felicissimo adattamento e l'imperfetto impiego degli assi a disposizione (Buccirosso su tutti), si prolunga "drammaticamente" per tutta la durata. Non si va mai oltre a un assai raro e sforzato ghigno.

Gabrius79 18/07/22 09:11 - 1517 commenti

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Questo remake non è affatto male, se non altro perché ci sono alcuni momenti gradevoli che divertono grazie al nutrito cast. La partenza è piuttosto lenta e confusionaria, poi si riesce lentamente a prendere quota. Bene Luca e Paolo, non male l'isterica e sboccata Placido, Buccirosso appare invece sottotono. Chi non è pervenuto sono gli sposi De Martino e Cicogna, che non riescono mai a decollare nel ruolo.

Rambo90 26/09/22 22:49 - 8015 commenti

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Remake che perde per strada l'aria amarostica di un umorismo realistico difficile da replicare. La sceneggiatura nostrana (con aggiunta di triangolo amoroso poco interessante) la butta più sul comico, affidando a Luca e Paolo ruoli azzeccati ma fallendo nei restanti casting. Impietoso il paragone tra Lodo e gli altri con i colleghi francesi. Restano qualche momento divertente e una generale velocità d'insieme.

Galbo 3/01/23 06:20 - 12661 commenti

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L’esordio alla regia di Andrea Zalone avviene con un remake dedicato a un gruppo di personaggi che si dedica all’organizzazione di matrimoni. Il regista non riesce a “ricreare” lo stesso clima per colpa sopratutto di una sceneggiatura che non valorizza gli attori, anzi li mortifica con battute banali e rende mediocre tutto l’insieme, e di un ritmo che si mantiene sempre basso. Tra gli attori emerge Paolo Keasisoglu. Male Buccirosso e la Placido.

Striscia 3/01/23 09:11 - 77 commenti

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Nonostante la bravura della coppia collaudata Kessisoglu Bizzarri (quest'ultimo un po' sottotono anche per la parte), il film non sembra mai decollare né convincere. La regia è acerba, il cast non funziona proprio (soprattutto De Martino e Cicogna). Si salvano alcuni duetti con il bravo e sicuro Buccirosso e non dispiace nemmeno la Placido, anche se avvantaggiata dalla bellezza, ma il film è scarso.

Mr.chicago 13/01/24 10:29 - 340 commenti

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Luca e Paolo senza infamia né lode, Buccirosso non sfruttato, De Martino poco adeguato, il tutto slegato da una regia troppo "morbida". Classico esempio di produzione italiana senza idee, una diramazione cinematografica nostrana che non porta a nulla di nuovo e che con la "scusa" di rivisitare un'idea altrui dà solo adito a una pessima riuscita generale in cui nessuno si salva.

Reeves 12/07/24 14:12 - 3014 commenti

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Divertente commedia di corna ed equivoci che adatta bene all'Italia e alla sua tradizione una pièce d'oltralpe. Paolo e Luca tengono bene il loro ruolo, Violante Placido sa essere divertente e il ritmo dell'intera vicenda è sempre sostenuto, con alcuni momenti indimenticabili nel descrivere ciò che forse realmente avviene nelle retrovie dei banchetti matrimoniali.

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