Il gioco dell'inganno - Film (2010)

Il gioco dell'inganno

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Naturalmente i film per la televisione hanno dei limiti, evidenti soprattutto nella fotografia e nella gestione della suspense, nel caso dei thriller. E infatti DEAD LINES rientra a fatica, nel suddetto genere, vista l'assenza di vera tensione. Sfrutta però con intelligenza le armi a disposizione e si avvale di una storia intricata con qualche freccia al proprio arco. L'ambiente scelto è quello della moda, ma se si eccettua una sfilata nel finale ci si muove quasi sempre tra l'appartamento della protagonista e il suo studio, dove disegna abiti ecosostenibili tentando di aprire un varco in un mondo esclusivo dominato dalle grandi firme; che infatti guardano a chi sovverte le regole non solo con sospetto...Leggi tutto ma con vero e proprio astio. Sophie Fyne (Ryan), associata con il marito, Adam (Lemke) e un terzo uomo che lavora soprattutto all'estero, dove vengono confezionati gli abiti dando lavoro a chi ne ha davvero bisogno, pare felice di come stanno andando gli affari e del successo che la Fyne designs sta ottenendo. Col marito, amministratore della società, va d'amore e d'accordo, con la bella figlia sedicenne (Skovbye), che sogna di fare la modella, c'è qualche problema in più dovuto all'età ma nulla di insormontabile. E' quando muore strangolata una dipendente dell'azienda, che affiorano i pericoli veri. Si muove anche l'FBI e non si capisce se le minacce arrivino dalla concorrenza, irritata dalle politiche rivoluzionarie della Fyne designs, o dall'interno, perché anche nella contabilità qualcosa pare non funzionare a dovere: carte di credito esaurite, conti correnti in rosso... Cosa sta succedendo? Jeri Ryan è sufficientemente convincente come stilista alternativa e qualcosa di buono si trova anche nella recitazione dei tutori dell'ordine, allertati da indizi che abbiamo la sensazione di conoscere abbastanza. Insomma, la storia gira, il cast se la cava e al netto delle inevitabili problematiche adolescenziali della figlia (comunque mai odiosamente bisbetica come capita di vedere in prodotti analoghi e davvero splendida quando sfila in abiti di alta sartoria) e delle smancerie eccessive dei due coniugi non ci si può troppo lamentare. L'intrattenimento offerto da questo tipo di prodotti, chiaramente senza grandi ambizioni, è garantito dall'intreccio con sorprese nel finale e dalla moltitudine di piste di diversa natura sparse fin lì. Modesto, com'era ovvio, ma vedibile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/05/19 DAL DAVINOTTI
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