Il figlio di Zorro - Film (1973)

Sulla scia dei western comici si inseriscono delle parentesi comiche anche negli avventurosi con Zorro, rimasti precedentemente indenni da innesti umoristici (salvo che si trattasse di parodie del genere). Il climax comico dovrebbe essere rappresentato da un cavallo petomane, a cui viene pure affidato un suo ruolo nello sviluppo dell’intreccio; il resto delle battute si attesta sullo stesso livello banal-pecoreccio. Dimenticabili invece le fasi più serie, fotocopie sbiadite di tante analoghe pellicole. Alberto Dell'Acqua, bravo cascatore, qua non dimostra carisma come protagonista.

Uno Zorro tardivo che vede promosse le seconde linee, da Baldanello (già aiuto di Capuano, specialista del genere) a Dell'Acqua, qui protagonista. Trovate che dovrebbero essere umoristiche (Sancho francese che parla napoletano perché si era arruolato con Napoleone durante la repubblica di Napoli, un cavallo scorreggione). Tremendo l'effetto notte nelle scene girate a Monte Gelato, evidenti le tracce di pneumatici nelle strade percorse da Zorro dopo il furto dei gioielli. Il canto del cigno dell'avventuroso italiano.

Pellicola di desolante pochezza, in bilico tra avventura in vecchio stile, film in costume e comico della peggior specie. Mentre si tenta per un'ora e mezza di dare credibilità al film con una certa ambientazione storica, si rovina tutto con dialoghi terribili e inserti di comicità grossolana che non hanno senso alcuno. Pessimo anche il cast: Alberto Dell'Acqua con caschetto biondo non funziona proprio, come protagonista. Sceneggiatura che si fatica a seguire: basta distrarsi mezzo secondo per perdere il filo. Esperienza assolutamente sconsigliata.