Ho sposato una gangster - Film (2001)

Primo di una trilogia. Il terzo dovrebbe uscire a poco, racconta le vicissitudini comiche di una capo mafia che, per far piacere alla sorella malata, si sposa con uno qualsiasi. Eun-Kyung Shin è perfetta per questa parte e le espressioni mostrate in questa pellicola sono incredibili. Il film è un susseguirsi di scene comiche azzeccate che più di una volta strappano il sorriso. Come da tradizione coreana il film presenta anche momenti drammatici ma, come si suol dire, "ci stanno".

La malattia terminale della sorella costringe una spietata capobastone a scoprire di avere un cuore... Riuscito mix di commedia e arti marziali, tenuti in un equilibrio sempre sul punto di venir meno eppure in qualche modo mantenuto. Merito di interpreti bravi e credibili, di una regia e di un montaggio efficaci. C'è certamente qualche scivolata nel cattivo gusto, soprattutto per humour grossolano, ma anche per la smaccata imitazione di Stavro Blofeld fatta dal cattivo, e tuttavia l'insieme tiene egregiamente. Notevole l'inizio.

Per esaudire il desiderio della sorella gravemente ammalata, decide di sposare il primo uomo disponibile. Il problema è che la protagonista, spietata vice-capobanda di una potente gang, non ha alcuna intenzione di adempiere ai doveri di una perfetta mogliettina, come si aspetta quel brav'uomo tontolone del marito... Commedia d'azione subcoreana di grande successo in patria, con parecchie situazioni divertenti che però spesso non vengono sfruttate pienamente oppure sono compromesse dal cattivo gusto. Comunque, a tratti godibile nel suo alternarsi da comicità e dramma, con cast in parte.