Per avidità (in questo caso scatenata da rubini preziosi) un uomo uccide la cantante che ama e, a distanza di tempo, torna sul luogo del delitto con la sua nuova moglie, nipote della vittima. Pellicola rifatta molto meglio quattro anni dopo da Cukor, che ne ricalcherà pedissequamente i passaggi avendo maggior cura nella messa in scena e sapendo valorizzare molto meglio il cast. Pur essendo la stessa storia, gli attori non convincono. Si salva solo Diana Wynyard qui Bella, anziché Paula, di nome. L'edificio è al numero 12 anziché al 9 di Angoscia.
Raro caso d'"artefice" uscito peggio del remake, rifatto poi l'anno dopo da Cukor col trio protagonista Boyer/Bergman/Cotten, è comunque un discreto thriller melò incanutito dalla tradizionale patina british. In tal senso il film è quasi convenientemente sussurrato laddove a Hollywood provvederanno a sovraccaricarlo di tensione, tanto che il poliziotto in pensione (il corpacciuto Pettingell) è quasi un carattere da commedia. Gran performance di Walbrook che imperversa cinico e baro sulla cagionevole Wynyard, bella Cordell.
Non sempre il remake è peggio dell'originale. Lo dimostra questo "Gaslight", che, a parte un ottimo prologo con l'omicidio di un'anziana per strangolamento, ha ben poco della tensione psicologica e dell'atmosfera goticheggiante di Angoscia. Anche i personaggi appaiono scarsamente tratteggiati e il cast non è paragonabile a quanto si vedrà nel '44: i tormenti paranoici della Bergman e la sottile perfidia di Boyer non si ritrovano nella Wynyard e in Walbrook (che, fra risatacce e gigionismo camp, sembra più un cattivo da fumetto). Tuttavia, il climax finale è più drammatico e riuscito.
MEMORABILE: L'arbusto che diventa un alberello con una dissolvenza; Il carillon che simboleggia la follia; Le ballerine di can-can; Il confronto con coltello.
Ottima l'idea di base, ripresa più volte nella storia del cinema, in un film tutto sommato riuscito, dall'atmosfera ottocentesca piacevole e con qualche bella scena, come il delitto all'inizio. La trama però è abbastanza sbrigativa, benché abbia il merito di tenere alta l'attenzione dello spettatore. Certo, rispetto a quest'opera prima, il famoso remake di quattro anni dopo sarà il vero capolavoro, grazie al budget, a una sceneggiatura meglio articolata, a interpretazioni magistrali e scenografie molto più curate.
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Inserito come disco extra nel doppio DVD targato Sinister dedicato al remake diretto da George Cukor (Angoscia).
Ottima l'edizione, dedicata ai completisti, che propone il film nel formato 1.33:1 con traccia audio in lingua originale (inglese) con sottotitoli in italiano.
Qualità decisamente eccelsa data l'età del prodotto.
Durata della versione: 80'27"