Falcon Lake - Film (2022)

Falcon Lake
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dalla graphic novel “Une soeur”di Bastien Viver un film gradevolmente calibrato, capace di rappresentare con credibilità l’amore tra un quattordicenne e una diciannovenne che si incontrano in una casa nei pressi di un lago in Canada dove i genitori di lui (e di un altro ragazzino più piccolo, Titi) vanno a trovare la madre di lei, rimasta sola. Bastien (Engel) è timido, è vero, ma ha una sua personalità ben precisa, lontana dalle mode comuni, e un sorriso che scalda il cuore, mai incline alla risata sguaiata. Se ne accorge Chloé (Montpetit), che da subito con l'esuberanza (non esagerata, tuttavia) e il piglio da adolescente piena di vita...Leggi tutto sembra sovrastarlo conducendolo a fare ciò che vuole. Ma è un rapporto sincero, mantenuto nei binari dell’amicizia e di una complicità che conquista, che ci fa desiderare di scoprire come possa svilupparsi. Nel mondo sembrano esistere solo loro, che lentamente diventano confidenti sempre più intimi; magari scherzando come fanno i ragazzi della loro età, ma mostrando di completarsi a meraviglia; perché anche Chloé è più sola di quanto non voglia far credere, persa in quella solitudine che bene comunica anche l’ambiente circostante, un lago all'apparenza non circondato da altre abitazioni.

Lei aveva conosciuto amici diversi, da far facilmente rientrare negli stereotipi di chi a quell’età ha già raggiunto una prima maturità sessuale; ragazzi più anonimi, di altra pasta: figure poco approfondite, mere spalle da far entrare in gioco come semplici pedine da utilizzare per permettere di svuiluppare ancor meglio la relazione tra i due protagonisti. Che sono stati scelti benissimo e incarnano con grande aderenza i personaggi scritti per loro in punta di penna sposando tenerezza e una vena ironica appena accennata, con qualche momento in cui si coglie appieno la forza della scrittura, figlia di un evidente tocco femminile (Charlotte Le Bon, oltre a dirigere, è coautrice con François Choquet della sceneggiatura) e di bella eleganza. La stessa evidenziata da una regia che, priva di vezzi particolari – se non quello poco spiegabile del formato, un 1:37.1 oggi riconducibile a una finta amatorialità quasi scomparsa o a datati prodotti televisivi – racconta la sua storia con semplicità, privilegiando i sentimenti e le emozioni alla forma.

Non c’è alcuna pretesa di raccontare una storia originale, diversa dalla altre; semplicemente il desiderio di farlo descrivendo con amore il carattere dei protagonisti, calandosi nell'anima profonda e insieme superficiale di chi non può ancora avere pensieri adulti. Non sono dei fenomeni in nulla, Bastien e Chloé, ma progressivamente si accorgono di provare un’attrazione quasi inspiegabile che è bello scoprire senza rovinarla. Nessuna caduta di gusto per una storia che troverà i maggiori apprezzamenti in chi ancora ha voglia di scoprire nel cinema l'emozione dell’amore, troppo spesso svenduto sull'altare di relazioni impossibili e tradimenti artificiosamente passionali.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/11/22 DAL BENEMERITO COTOLA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 3/12/22
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Cotola 27/11/22 23:07 - 8998 commenti

I gusti di Cotola

Bastien va con la famiglia a passare le vacanze da amici. Qui conosce Chloé, con la quale pian piano nasce un intenso rapporto di amicizia o forse di più. Sobrio coming of age che sa trattare con delicatezza e pudore, anche nelle scene più "rischiose", l'adolescenza di cui coglie perfettamente le caratteristiche: in particolare le paturnie di un'età difficile in cui è facile sentirsi soli. La mano registica dell'esordiente Le Bon è buona, il cast ben diretto. Intrattiene piacevolmente - grazie anche ai buoni ritmi - diverte ed emoziona. Finale enigmatico. Riuscito.
MEMORABILE: Chloé confessa a Sebastien: "La mia più grande paura è non sentirmi bene con nessuno".

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