Si gratta il fondo della pentola dei vivi-in-morte con tale ambientazione western (che non ci fa mancare nulla: il duello, i cartoni animati, le streghe). Il piattino è insipido assai (e la morale sottostante quanto di più trito si possa immaginare). I volti degli attori, se non altro, sono adeguati alla bisogna, gli scenari naturali belli seppur leccati; mezzo pallino in più per la buona volontà. Il genere zombi esprime i suoi ultimi rantoli, almeno in terra yankee: ci sarà qualcuno che gli piazzi una pallottola in fronte e dica RIP?
Guerra di Secessione e morti viventi: le disgrazie non vengono mai da sole. C'è da fare tanto di cappello a chi ha inforcato l'erta proibitiva dell'ibridazione col western, genere proverbialmente refrattario alle manipolazioni tipologiche. Le strettoie del sangue si ampliano a una ratio introspettiva e meditabonda, persa di sovente dietro percorsi riflessivi ampollosi e retorici, ma sempre assistita da una visione estetica ariosa e dettagliata. Il virus diviene un'epidemia di natura stregonesca e proprio in virtù di ciò assume una dimensione non definitiva e incontrastabile ma passeggera, fisiologica, aperta al futuro e alla speranza.
MEMORABILE: Il sogno visionario e ambiguo della ragazza col volto cucito e imbrattato di sangue.
L'idea del mix western+zombi movie piace assai e lo sviluppo della trama non è niente male. Funziona anche la regia divisa in capitoli e alternata ad animazioni accurate dai colori in stile carta ingiallita. I trucchi degli zombi molto ben fatti, coadiuvati anche da un ottima fotografia. Unica nota dolente è che a tratti la sceneggiatura zoppica in situazioni di stallo con lunghe sequenze di riflessione del protagonista (che funge anche da narratore). Spunti originali e finale buono.
MEMORABILE: La ragazza immune; Gli incubi del protagonista; Le animazioni.
A Geddes monta la bizza di verificare cosa accade nel coniugare l'epica leoniana e del western più pastoso con lo stravolgimento a piacere dei più rodati prototipi degli zombi-movies. Sulla carta sembra un'idea scritta col lardo colante, nei fatti le cose stanno su tutt'altro fronte: una micidiale bordata di estetismo sottovuoto, sprazzi oniroidi molto flou-flou, un intercalare animato tipo carosello della carne Montana. Lungo quanto la a-14, asfaltato di ingombranti ambizioni destinate a restare imbarazzante velleità, non porta e non arriva in alcun dove, lande di Morfeo escluse. Thumbs down.
Geddes gira bene ma punta il mirino troppo in alto: le pretese sono epiche e quasi auliche, la loro pomposità cozza con una durata davvero eccessiva e con una ristrettezza del budget che alla lunga (anzi, lunghissima) rivela la limitatezza dei suggestivi esterni e l’esiguità del (buon) cast, stridendo con gli intenti. La natura stregonesca dell’infezione non è straordinaria ma almeno c’è originalità. Se la brama di zombie-movie è famelica, un thermos di caffè e buona visione; altrimenti, la mezza delusione è dietro l’angolo.
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Dopo tante porcherie nazi-orrorifiche (War of the dead,
Outpost 2: Black sun e Nazis at the center of the earth)
finalmente ho beccato uno zombie-movie decente, che stavolta va ancora più a ritroso nel tempo incrociando originalmente i morti viventi con gli spazi western della Guerra Civile Americana.
Sicuramente è una pellicola dilatata, estetizzante e parecchio retorica, diciamo anche a forte rischio sbadiglio, però ha dalla sua un fascino visivo e delle intense aperture oniriche che lo rendono appprezzabile e un po' meno pesante.
Un tentativo coraggioso di crossover metagenerico.
HomevideoGestarsh99 • 14/05/14 19:02 Vice capo scrivano - 21546 interventi
Disponibile in edizione Blu-ray per Gryphon Entertainment:
DATI TECNICI
* Formato video: 2.35:1
* Formato audio: Inglese Dolby Digital 5.1, Inglese Dolby Digital 2.0
* Sottotitoli: No
* Regione: B