Discreto horror tratto dal personaggio di Gilles De Rais. Il valoroso cavaliere Gilles De Lancrè viene concupito dall'amante e da un bieco occultista e comincia a sacrificare giovani donne e a commettere nefandezze di ogni genere per poter ottenere la pietra filosofale, un vecchio amico scoperto tutto cerca di distruggerlo con l'aiuto di alcuni rivoltosi. Discrete interpretazioni, regia sicura (tolte le scene d'addestramento), discreto ritmo. Non il migliore di Naschy, ma merita la visione.
È un Naschy piuttosto ispirato, il protagonista di questa pellicola girata da Klimovsky. Questa volta il nostro veste i panni del crudele signorotto Gilles de Lancré, storicamente noto come il famigerato Gilles de Rais. Funziona l'ambientazione medievale (in certi frangenti sembra di rivivere la leggenda di Sherwood) e tutto sommato la storia è scorrevole. Il tono privilegiato è quello avventuroso, mentre dal punto di vista horror, tranne qualche testa tagliata, il regista ci risparmia effetti truci. Immancabile la presenza di Eduardo Calvo, qui nei panni di un bieco alchimista.
MEMORABILE: Il maresciallo bendato in seguito alla perdita di un occhio.
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Per realizzare il protagonista di questo film Naschy si ispiro' a uno dei primi serial-killer
della storia Gilles De Rais (anche egli come accadde nel film si fece plagiare da alcuni servi e occultisti che lo convinsero a compiere i crimini).