Eidos - Corto (2015)

Il sacro fuoco dell’arte literaliter incarnato dall’uomo-tizzone, che nel suo atto di creazione-consunzione tutto rende brace e tempesta di colori, a prezzo della vita. Su ogni singulto di fascino che strappa prevale l’osservare che l’idea si adagia sulla propria ripetitività credendo di bastare a se stessa, forte per così dire di un orfismo d’accatto che per ammaliare ricorre un po’ troppo al pilota automatico del randoming-effect frattale di Wmp o i-tunes , e malgrado la briosa rincorsa oltre una compita carineria (che invero sconfina nella smanceria anche sulla breve tratta) non approda.

Cosa può valere una figurina rinsecchita e nera come un tizzone di carbone? Semplice: un universo di luce e colore, che sprigiona da quella forma distruggendola ed esaltandola al tempo stesso. Concetto molto filosofico (o religioso o esoterico), che si concretizza in un corto d’animazione breve, semplice ma in qualche modo intrigante. Un saggio scolastico, poco più di un appunto di lavoro, capace comunque di trasmettere qualche piccola emozione e soprattutto allegria grazie alla progressiva invasione cromatica.