La freschezza e il divertimento scoppiettante del primo capitolo vanno a farsi friggere, in quanto vengono ripetute le stesse situazioni pressochè immutate
Le solite poppute, sexyssime e disponibili alienette in fregola che seducono i ragazzi infoiati per poi congelarli durante l'accoppiamento sotto zero con l'ausilio dei tentacoli che le escono dal pancino (resi con una pacchiana CG da commoder 64)
A farne le spese un poliziotto imbranato e alcuni sfigatissimi maschietti sempre in cerca di quello...
Ovvio che questo sequel si accodi al brillante capostipite e risulti (niente di meno) che un filmetto straight to video usa e getta, ma che almeno non annoia e riesce a far passare (anche se il divertimento e al sapor di rancido) 90'minuti al cazzeggio
La regia di Lando non aiuta, così piattamente televisiva, e ritorna Luke (invasato e paranoico cacciatore di aliene , in cura da una Dina Meyer da perderci il sonno) e l'aliena Costance (una Kim Poirier da mille e una notte) sotto le spoglie di una dottoressa che comanda le tre nuove alienette in cerca di DNA maschile e fecondatrici di maschietti in calore (su tutte Lindsay Maxwell, un tocco di stacca da 90, tutta curve burrose e invitanti che si getta in avances da pornostar-vedere come seduce il poliziotto tonto che la ferma per eccesso di velocità-)
Il reparto gnocca è ben fornito, ma la formula
American Pie (i ragazzi del college e le scommesse su quale ragazza si porteranno in camporella) vs
Species sà già (dopo il divertente capostipite) di stantio.
Le creature rettiliformi aliene (le vere sembianze delle procaci extraterrestri) create da Adrien Morot, sono più curate e minacciose (non male il look della "regina madre" Costance, rivestita di squame rosso sangue), ma la formula, ormai, mostra la corda.
Non malaccio alcuni guizzi (le aliene che leggono nel pensiero i gusti sessuali delle loro prede maschili, e così si mutano il look in completini sexy: tigrati, da dominatrix, da scolarette in autoreggenti, la caccia alla ricerca dell'ombelico mancante durante il ballo-le aliene ne sono sprovviste-, la mancata copula allo stadio vuoto che fà fuggire l'aliena per il calore sprigionato da un dispositivo "scaldagiocatori", la ragazza vogliosa che odia il caldo scambiata per un aliena, la lacca con l'accendino a mò di lanciafiamme, Luke che disegna l'anatomia delle aliene, le riprese via telefonino)
Finalone nella morgue dell'ospedale (covo delle aliene), tra fiammate e distruzione delle stesse (una esplode nel forno crematorio come un gremlin, l'altra fulminata dal contatore dell'elettricità come Wayne Doba nel
Tunnel dell'orrore, fino allo scontro finale con Costance, e l'aliena colpita da Dina Meyer con il siringone palesa la demenzialità voluta dell'operazione) e simpatica chiusa finale che omaggia l'incubazione di
Alien
Insomma, per un filmettino così non e nemmeno poco, anche se la deriva televisiva appiattisce un pò il tutto
Musica finto pulp tarantiniana di Steve London (l'incipit, sui titoli di coda) e c'è pure Tobin Bell nel ruolo di un professore di anatomia
Peccato che le situazioni sessuali siano innocue (con tutto quel bendidio di pussy si poteva osare di più) e non ci si risollevi molto da quello che c'era già nel primo capitolo
Frivolo e scacciapensieri, buono giusto per i fan del completismo e delle "spermuline" vogliose tutte tette e tentacoli.