Das sandbad - Corto (1906)

Erotico austriaco della "Saturn film", specializzata in nudità. Qui il nudo è proprio integrale e la fanciulla si mostra senza problemi, prima di adagiarsi nella buca già apprestàtale e di fare una sabbiatura. Macchina ferma, clima goliardico, il tutto è ovviamente assai ammiccante.

Beh! Nel 1906 potrebbe essere stata considerata un'opera estrema, seppur sdrammatizzata, oppure semplicemente una normale performance di nudo poco artistico. Bisognerebbe conoscere bene il comune senso del pudore prevalente in Austria, nazione che mi risulta normativamente laica in epoca contemporanea, all'inizio del secolo. Ma la signora è anche simpatica e il corto è così corto che un'occhiata la merita, suvvia.

Cortometraggio erotico piuttosto semplice, incentrato sul nudo integrale della protagonista, dedita alle sabbiature. La giovane si atteggia sorridendo a Venere botticelliana, esponendosi senza veli all'occhio della macchina da presa, che mantiene la stessa inquadratura per tutta la durata del corto. Diretto nell'esposizione e non particolarmente curato.

Sempre interessante come documento storico, ma quanto a erotismo, sia pure d'antan, non ci siamo... Mai visto un nudo femminile così poco desiderabile, perché non guardato con occhio desiderante dal protagonista maschile, tra l'altro flaccido e anzianotto, che dovrebbe fare i salti mortali per una moglie così... Già, perché è ovvio che si tratta di marito e moglie: chi altro, su una spiaggia isolata, penserebbe alle sabbiature? Divertente, perché incongrua con la situazione prosaica, la posa artistica assunta dalla signora, ma nessuna malizia!

Veramente insignificante: una donna nuda si stende sulla sabbia. Tutto qui, con l’aggravante di dettagli che rivelano il sostanziale pressappochismo della situazione nell’assoluta inutilità delle azioni (come lo stendere la sabbia sulla donna prima che si alzi). Non c’è fascino. Forse all’epoca ci sarà stato un che di erotico, ma tutto si esaurisce nella semplice visione del nudo anziché nella sua messa in scena. E vogliamo parlare della banalità del vecchione e dei suoi insensati andirivieni? Per archeologi del cinema (e dell'eros).