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MMJ Davinotti jr
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Ambientato in una suggestiva villa collocata in cima a un'alta scogliera della Cornovaglia, THE UNINVITED propone una classica storia di fantasmi in cui, differentemente dal solito, si cerca un approccio quasi scientifico al fenomeno evitando di creare la suspense attraverso le lunghe camminate dei protagonisti nei tetri corridoi e preferendo girare quasi sempre alla luce del sole. Ne risente in maggior parte il clima di angoscia e terrore che una ghost-story dovrebbe trasmettere, e infatti THE UNINVITED, complice anche una pessima colonna sonora più degna di una commedia che di un thriller, capace di sgonfiare quasi sempre la tensione, non riesce mai a tenerci “sulle spine”. La coppia di protagonisti...Leggi tutto (fratello e sorella, non marito e moglie come ci si aspetterebbe) composta da un giovane Ray Milland e da Ruth Hassey recita con garbo, sa a tratti dare un'impronta ironica alle situazioni confermando che l'intento degli autori non era semplicemente spaventare ma creare un clima di familiarità entro il quale inserire una storia di fantasmi piuttosto complessa. Se infatti il film riesce a suscitare (non troppo) interesse ciò avviene dalla seconda parte in poi, quando cioè finalmente ci si addentra nello specifico delle due domande che regolano la presenza di un fantasma: chi è e perché lo fa. Da qui si ramifica una vicenda piuttosto intrigante che ovviamente riguarda i precedenti occupanti di Villa Ventosa. Il problema è che come thriller puro THE UNINVITED funziona poco e mostra inesorabilmente i segni del tempo. Per essere considerato un classico, insomma, è troppo datato.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Davvero notevole!:
Fedeerra, Claudius - Quello che si dice un buon film:
Undying, Cotola, Lupoprezzo, Ryo, Ciavazzaro, Rebis, Jdelarge, Deepred89, Saintgifts, Daniela, Anthonyvm - Non male, dopotutto:
Marcel MJ Davinotti jr., Homesick, Faggi, Von Leppe, Rufus68, Kinodrop - Mediocre, ma con un suo perché:
Teddy
Fratello e sorella, di origine londinese, si ritrovano in Cornovaglia per trascorrere qualche giorno di vacanza. Quando vedono la vecchia Villa Ventosa (sulla scogliera) apparentemente disabitata i due decino d'entrarne in possesso. Il proprietario avverte però che i vecchi inquilini, solo 5 anni prima, si erano lamentati a proposito di strane presenze. I due, dato il modico prezzo di vendita, decino di acquistarla. Sublime horror d'atmosfera (il singhiozzo che proviene "da tutte le parti... e da nessuna") ben diretto e recitato; sempre in bilico tra realismo e fantastico. Gode di remake.
Ghost-story d'annata ('44) che evita di creare tensione con i soliti trucchetti tipici del genere e punta tutto sul crescendo emotivo. L'operazione è abbastanza riuscita: la parte finale della pellicola, infatti, è abbastanza avvincente. Il risultato finale è un film di classe e di buona fattura che però potrebbe rivelarsi inadatto a chi cerca spaventi ed inquietudini.
Questa ghost story, dal retrogusto rancoroso e vendicativo, è un piccolo gioiello del cinema fantastico, che alterna momenti da commedia brillante (soprattutto nel personaggio bizzarro interpretato da Milland) ad altri più angosciosi e misteriosi (porte che si aprono, fiammelle che vacillano, libri che si sfogliano da soli ecc.). Il tutto è suggestivamente reso dallo splendido bianco e nero di Charles Lang.
Uno splendido horror sicuramente, per i tempi che furono, specialmente per quanto riguarda la resa degli effetti speciali. Resta valida ancora oggi l'intrigante sceneggiatura e la meravigliosa fotografia in bianco e nero. L'unico difetto (se cosi si può definire) è la recitazione un pò pomposa e teatraleggiante.
MEMORABILE: Il bicchiere che si muove.
L’incostanza nel ritmo e nella tensione è forse da imputarsi all’incertezza narrativa, che alterna ad libitum parti da commedia rosa a fughe nel fantastico puro. È comunque in queste ultime che si estrinseca il valore dell’opera di Allen, ghost-story di fonte letteraria (“Uneasy Freehold” di Dorothy Macardle) avvolta in una perenne penombra per accentuare l’atmosfera di mistero e attesa, sulla scia di Henry James ma preconizzando visivamente anche Gli invasati di Wise. Notevoli la seduta spiritica e le apparizioni dell’ectoplasma accompagnate dagli effluvi di mimosa.
MEMORABILE: I fiori freschi che appassiscono all’improvviso; la levitazione del bicchiere durante la seduta spiritica; Milland che sfida e sconfigge lo spettro.
Buon film di fantasmi che ha però come difetto quello di presentare piccoli tocchi da commedia che smorzano l'impianto più serioso del film, davvero ben realizzato e inquietante. La prima parte risente di queste interferenze, ma nella seconda, quando esse quasi scompaiono, il film fa il suo lavoro e presenta una bella atmosfera. Da citare l'inquietante Skinner, ambiguo personaggio, la povera Russell e l'indispensabile Milland.
MEMORABILE: La seduta; Milland che ferma la sorella che sta andando alla porta; Il finale.
Antesignano del filone sulle case infestate, il film di Allen è depotenziato in parte da un'anima sentimentale che impedisce alle brume gotiche di addensarsi. La casa non acquisisce un'identità propria configurandosi piuttosto come il luogo in cui convergono i rimossi e le dinamiche di dominio tra i personaggi (molto ben caratterizzati e motore del film) mentre il passato insorge. Un horror per signore insomma, cui non mancano momenti da brivido (la seduta spiritica, i singhiozzi notturni, il buio che riempie le scale) e il cui approccio "interventista" al sovrannaturale risulta assai moderno.
Orrore che strizza l'occhio alla commedia o viceversa? Il film è riuscito, ma questo dubbio aleggia sulla pellicola dall'inizio alla fine. Sembra, infatti, che l'orrore sia stato dosato al minimo per non realizzare un film che altrimenti sarebbe stato forse troppo "crudo". Le scene che mirano allo spavento, infatti, sono architettate molto bene e gli effetti speciali di sovrimpressione per rappresentare gli spettri sono realizzati con maestria. Peccato per l'eccessiva tendenza a narrare, piuttosto che a "suggerire" l'orrore.
Curiosa pellicola con fantasmi e tonalità da racconto del mistero e rosa. Di horror propriamente detto oggi ha ben poco. E' godibile, l'intreccio è ben congegnato e ci sono atmosfere sinistre e vaghe. Niente è detto ma solo suggerito (solo nel finale si scopriranno le carte) e a parte qualche sequenza il ritmo è buono e l'insieme funziona. Tutto sommato un piccolo classico da intrattenimento spiritico.
Una storia di fantasmi che deve molto del suo fascino alla location della casa sulla scogliera, ben fotografata e dalle belle immagini del mare che si infrange sugli scogli. E' un horror non troppo convenzionale, con tocchi sentimentali e anche un po' da commedia grazie a un Ray Milland spiritoso. Non tutto è risolto al meglio ma si respira una buona atmosfera nella casa a lume di candela. Notevoli le apparizioni spettrali.
Lewis Allen HA DIRETTO ANCHE...
Pellicola brillante, intrigante, perennemente in bilico tra la commedia romantica e il fantasy a tinte orrorifiche, abile nel dosare elementi misteriosi (le voci notturne), romanticismo (adorabile la belle misteriosa di turno) e ironia (impagabile il carisma di Milland), il tutto condito con belle ambientazioni e dialoghi spigliati. Nulla di sorprendente o terrorizzante, ma un cocktail riuscito, snello e spassoso di elementi piacevoli e stuzzicanti.
Intanto la misteriosa casa sulla scogliera è utile per accoppiare quattro personaggi e questo è il lato sentimentale (direi indispensabile) che si inserisce molto bene nella storia di spiriti inquieti. Poi, appena possibile, la commedia fa capolino, in virtù di un Milland che spesso prende le cose sottogamba (ma anche questo non guasta). Ne vien fuori un horror sostenibile da tutti, ma non tanto all'acqua di rose (o di mimose); i momenti di tensione ci sono e la storia è piuttosto ricca di sfumature. Buone le atmosfere create dal bianco/nero.
MEMORABILE: Nonostante la presenza di molti lampadari, nella casa non c'è elettricità, le candele sono protagoniste... ma c'è una radio che funziona (a batterie?)
Dopo aver acquistano una splendida vecchia magione a picco sulla costa della Cornovaglia, fratello e sorella londinesi si trovano a fare i conti con le "presenze" stanziali... Godibile mistery vecchio stile in cui i classici luoghi comuni delle case infestate (lamenti notturni, odori inspiegabili, candele tremolanti, porte che si aprono da sole) sono temperati dalla robusta dose di ironia propria del personaggio interpretato dal sempre elegante Milland, mentre quello di Otis Skinner richiama atmosfere hitchcockiane. Azzeccato il colpo di scena nel finale come pure l'ottimistico "esorcismo".
Fascinosa ghost story dei tempi andati, elegantissima pellicola in cui poco viene mostrato e dove le atmosfere e le ambientazioni giocano un ruolo anche più importante della storia stessa, che alla fine dei conti non è altro che un drammone sovrannaturale con il solito spirito senza pace e il passato che torna a tormentare l'innocente di turno. Un bel film, anche se non ci sono spaventi né scene particolarmente inquietanti né si può neanche dire che il ritmo brilli, soprattutto nella seconda parte. Anche i colpi di scena sono risaputi.
Una commedia romantica che nasconde (e snocciola piano piano) un’anima anima dark, malvagia ed estremamente morbosa. Ineccepibile sul piano visivo, con una fotografia molto suggestiva e leggero nei toni della narrazione. Almeno tre le scene memorabili: la seduta spiritica, la cameriera sulle scale al buio, il finale inaspettato. Gran bel cast con una dolcissima Gail Russell.
Garbata ghost-story, condotta con gusto impeccabile, ma in assenza di una giusta tensione. Il passato che incombe, poiché sconosciuto, ricorda certe accensioni thriller hitchcockiane: la regia, però, si riserva poche impennate limitandosi a seguire i caratteri con ordinaria perizia. Il mistero, quindi, latita e gli inserti brillanti di un pur simpatico Milland derubricano ulteriormente il tono (così come il finale, che stinge nella bonomia). Deliziosa la pruderie (i due protagonisti sono fratelli) che permette l'happy ending sentimentale.
Una ghost story che ha l'andamento di un elegante fotoromanzo patinato che sembra quasi sempre non prendersi sul serio, declinata tra ironia e inquietudini più d'atmosfera e alluse che realmente presenti. L'intreccio "razionale" dell'antefatto è più confuso e sovrabbondante che chiarificatore, quindi si resta solo con fumose presenze, lamenti, tavolini spiritici e un immaginato "sentore di mimose". Un cast sofisticato e impeccabile, attorno alla carismatica figura di Ray Milland, sempre in posa con le mani in tasca, su e giù per gli scaloni della suggestiva Villa Ventosa.
Notevole ghost story d'antan con tutti i temi classici (freddo, candele, porte che si aprono da sole, scale buie) del genere diretta con mano sicura dal regista. Allen inserisce anche toni leggeri atti a smorzare la tensione ma diverse scene restano ancor oggi inquietanti (il fantasma sulle scale, il bicchiere che vola durante la seduta) e il cast se la cava bene; da segnalare Milland e la dolcissima e sfortunata Russell. Vale la visione, i quasi ottant'anni d'età non pesano troppo.
MEMORABILE: La seduta; Il gatto che si rifiuta di salire le scale e il confronto finale.
In questo famosissimo cult di Lewis Allen c’è un vaghissimo reflusso torbido che lega tempo, luoghi e personaggi. Ma purtroppo c’è anche una regia didascalica e immobilizzata che, circumnavigando generi e sottogeneri, trasforma un bellissimo horror sovrannaturale in un noiosissimo melodramma di paese. Reperto cinematografico sicuramente significativo, ma resta più interessante da ricordare che da rivedere.
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- Grazie, Buio. Ah eccolo, che scemo, non l'avevo visto:
https://www.davinotti.com/film/la-casa-sulla-scogliera/13545 - Buiomega71 ebbe a dire:
Sì, Columbo, un remake televisivo di metà anni 90, che passava d'estate , su Canale 5, in seconda serata. Mai visto nè l'originale nè tantomeno il remake tv, sai, mi ispirano assai poco.
Ciao Buio,questo gioiellino d'atmosfera interpretato dal grande Milland invece te lo consiglio proprio:potrebbe stupirti,dagli una possibilità ;).Eppoi viene anche omaggiato in Poltergeist (film che adori,se non erro).Un motivo in più,no? - Bhè, Lupo, Poltergeist non si tocca , capolavoro assoluto dello zio Toby(vabbè, ci sarebbe anche Steven...). Ti dirò, non amo molto il cinema "horror" o mistery d'antan(eccettuato rari casi). Mha, mi sà di commedia mista a presenze invisibili...Comunque seguirò il tuo consiglio, se passerà da qualche parte butterò un occhio... ;)Ultima modifica: 22/08/11 10:50 da Buiomega71
- In dvd per la Golem, disponibile dal 10/04/2013
http://www.kultvideo.com/DVD/DVD.aspx/aid16932aid-DVD-La-casa-sulla-scogliera-10-04-The-Uninvited?__lang=it-IT - Pur avendo degli strafalcioni grafici (il volto di Burt Lancaster in copertina e sul menù) l'edizione Golem è da preferire una tantum a quella A&R: a livello opzioni (audio ita/eng senza sub + trailer) e video (discreto) si equivalgono ma l'audio italiano della Golem è decisamente più nitido e privo dei disturbi di sottofondo presenti invece nel dvd A&R.Ultima modifica: 11/10/13 19:20 da Rebis
- In blu ray per A & R Productions, disponibile dal 21/04/2023
