Arcadian - Film (2024)

Ambientato in un futuro post-apocalittico imprecisato, è un survival-horror/creature-feature che deve parecchio a A quiet place; l'idea delle persone che finiscono sotto attacco dei mostri è molto simile e messa in scena con discreto mestiere, anche se la CGI - pur di buona fattura - fa risultare sempre tutto troppo artefatto. Cage dà una delle sue rare prove misurate, senza urla o nevrosi, lasciando più spazio ai giovani, veri protagonisti, tra cui spicca la Soverall; qualche momento sanguinoso ma nel complesso non si esagera. Poco originale ma tutto sommato un lavoro potabile.

In un futuro post-apocalittico in cui i pochi sopravvissuti sono minacciati da mostri che agiscono durante le ore notturne, un padre cerca di proteggere i suoi due figli adolescenti e di trasmettere loro tutte le sue conoscenze... Film irlandese a basso costo poco originale nello spunto ma dignitoso sia a livello di messa in scena, che fa di necessità virtù e può contare su un look dei mostri stilizzato ma davvero raccapricciante, sia a livello di interpretazioni, a partire da Cage che offre una prestazione insolitamente sobria e contenuta lasciando spazio ai giovani co-protagonisti.

L'originalità non è di casa, dato che un film molto simile a questo esisteva già; l'unica differenza col suddetto è che qui i mostri ci vedono benissimo e attaccano solo di notte (altro spunto comunque visto altrove). Inesistente pure un qualsiasi approfondimento, dei protagonisti come degli invasori; evidentemente il budget risicato ha imposto una sceneggiatura che desse tutto per assodato, quando invece un minimo sforzo in tal senso sarebbe stato gradito. Bene invece messa in scena, aspetto delle creature e anche la recitazione complessiva (Cage si contiene e va benissimo così).

Forse sarebbe ora di spiegare, a chi sforna queste pellicole, che non basta inserire il tutto nel filone post apocalittico per poterci ficcare dentro qualunque cosa, compresi appunto questi così dinoccolati senza senso, che fanno cose non spiegabili minimamente ("Si dice che siano una punizione... " Ma vaff). Detto ciò, Cage fa il Cage, ovvero indossa la sua maschera mono espressiva, tra il malinconico e il sofferente, i giovani protagonisti riempiono un po' la pellicola, visto che Cage si prende anche una pausa; e più si va avanti, più il tutto mostra la pochezza dell'insieme.

Film a carattere post-apocalittico: un uomo e i suoi due figli, isolati in una fattoria, lottano contro creature aliene. Senza infamia e senza lode. Intrattiene il giusto, pur non avendo una trama eccezionale. Apprezzabili le atmosfere. Delude un po' il finale, che poteva essere più esaustivo. Ben diretto da Benjamin Brewer. Nicolas Cage fa il suo. Consigliabile.

Giunto in riserva di film pazzoidi e stravaganze narrative, Cage sospira "com'era silenziosa la mia valle!" in una coming of agepocalypse, ché è ormai compito delle nuove generazioni risolvere l'intorcinata equazione del mondo agli sgoccioli e di un mancato salto di specie, lascito delle stirpi precedenti. Il pro della scelta suicida di allegorizzarlo pantomimando stancamente e a un millimetro dal plagio assoluto il franchise di cui sopra annienta ogni tentativo di comprensione e anche soprassedendo di buon cuore, non ce n'è: si rimane stecchiti dalla noia e pietrificati dal pessimo.

Post-apocalittico senza arte né parte che ricicla un po' di qua e un po' di là ma che finisce per non approfondire nulla e si accontenta di mettere su uno spettacolo già stravisto nell'ambito del survival. Se poi uno conta almeno sul faccione esagitato di Cage si deve invece accontentare di una prova con il silenziatore poiché i veri protagonisti sono tre giovani leve alquanto insapore. Mostri brutti ma che sembrano usciti da un videogame inizio anni '90. Camera a mano che in certi frangenti sembra posizionata sulla prora del Moro di Venezia. Evitabile.