Ali di cera - Corto (2007)

Le “ali di cera” del titolo simboleggiano l’ebbrezza momentanea e mortale sperimentata con la droga, di cui si vuole condannare lo spaccio e il consumo; l’intento è senza dubbio nobile, ma la recitazione scadente, la povertà dei mezzi e i banali effetti horror (la visione in bianco e nero del tossico con la vogliosa ragazza che si tramuta in un chirurgo assassino) spengono le ambizioni cinematografiche di un corto assimilabile agli spot della serie “pubblicità progresso”.

Ragazzo si inietta una dose di eroina e ha delle terribili visioni; decide di smettere ma poi si rimette alla sorte per "farsi" un'ultima volta. Cortometraggio amatoriale, ma soprattutto estremamente ingenuo, non tanto nel voler fare la morale, quanto nella rappresentazione di un tossicodipendente e nella descrizione delle allucinazioni. Un prodotto molto giovanile, che però sembra riprendere approcci alla questione droga vecchi e lontani dalla realtà. Encomiabile l'intento, ma non è per nulla sufficiente.