Il sangue e la rosa - Miniserie TV (2008)

Solo per cultori di Garko, il quale si produce in un imbarazzante siculo-romanesco; la patner Isabella Orsini sgrana occhi, zigomi e (doppiata, ma forse in questa scena...) si produce in un'indimenticabile gara di rutti! Storia? Intrighi e amori nella Roma papalina ma i dialoghi sembrano scritti dalla famiglia Moccia; completano il cast un dignitoso Mirko Petrini e i soliti Giannini, Lisi e compagnia recitante (basta per favore!). Non parliamo delle location. Sono stata chiara?

Di tutte la case di produzione di fiction TV la più interessante è senza dubbio la Janus, l'unica a capire che ci vuole soprattutto divertimento, ovvero una produzione di genere, senza troppi intoppi moralistici o da impegno civile. Qui si riprende il fuiletton, ovviamente, lo si ricuce con le starlette del genere, appositamente scialbe per attirare il pubblico, ma vengono affiancate da ottimi comprimari. Certo il prodotto è convezionale, ma non voleva essere null'altro che questo, solo intrattenimento. Samperi supervisiona e cura la regia della prima puntata.

Poveri noi. Solita fiction, con i soliti attori che probabilmente sono costretti ad accettare per motivi alimentari (mi riferisco alla Lisi e Giannini, gli unici recitanti in questa schifezza). Garko è imbarazzante (e più che preoccuparsi del fatto che gli sono state inquadrate le natiche, dovrebbe preoccuparsi della sua recitazione), pessima la Orsini.

Cosi cosi. Ci sono buchi clamorosi (il cardinale come fa a non sapere che Gandolfini e soci sono nella stanza accanto?) e scene noiosissime. il colpevole viene svelato a pochi istanti dal traguardo, il che non è un male. Tra i protagonisti il migliore è Petrini. Garko sufficiente mentre la Orsini usa un'unica espressione per ogni emozione che prova. Molto bene i vari Giannini, Castellano, Muti e la Lisi. Cameo anche per Onorato. Finale aperto. Che abbiano pensato a ulteriori puntate? La storia, di fatto, non è finita!