.45 - Film (2006)

Ci sono due validi motivi per vedere questo film : Big Al (una bestia umana che, fuma, beve, ruba, vende pistole, mena la fidanzata e tromba) e Kat (una Milla Jovovich sempre più bella e brava: se la vogliono fare tutti, uomini, donne), la sua povera ragazza. Per il resto, il film è molto parlato, con interventi dei personaggi, che ogni tanto parlano come se fossero intervistati (vedi la madre di Big Al e altri), ma ha comunque un suo ritmo. La parola cazzo (e non solo quella) verrà ripetuta 200 volte, anche se in questo tipo di pellicola risulta naturale. Merita la visione.

Un film crudo, dove troviamo molto sesso e molte parolacce. Forse perché abituata a vedere la Milla Jovovich in vesti di scaccia zombie, la sua interpretazione da fame fatale non convince più di tanto. Un film che ha i suoi pregi come la scelta delle "interviste" a scandire il tempo. Un ritmo veloce, una pellicola che di certo non annoia ma nulla di spettacolare.

Film molto volgare, abbastanza violento ma con una storia che sta in piedi: fra un po' di botte e notevoli scene di sesso di ogni tipo, il regista inserisce il dramma della violenza all'interno delle mura domestiche. Con successiva vendetta e si sa... se la vendetta è donna fa sempre molto male.

Chi ha scritto e diretto questa mezza boiata (Gary Lennon) ha cercato di creare personaggi "al limite", decisamente sopra le righe, se vogliamo un po' "badass" alla Tarantino o Rob Zombie. I dialoghi infarciti di "fuck" di qua e "fuck" di là ne sono una riprova. Il risultato ottenuto però mi è sembrato tutt'altro che realistico, anzi mi è parso proprio finto. La Jovovich a tratti se la cavicchia anche ma il protagonista maschile, Angus MacFadyen, decisamente non funziona. Anche se una manciata di dialoghi sono spassosi, il film rimane inutile.

45 minuti di noia latente o almeno di tentativo mal riuscito di impressionare emulando Tarantino e ripescando gli intermezzi parentali alla Woody Allen. La regia è fiacca e il linguaggio da strada troppo studiato a tavolino. Poi a Big Al partono i 5 minuti e si comincia a ballare (ma Jake la furia era un'altra cosa). Divertente Milla specie quando stabilisce, a modo suo, alleanze con tutti (e non stiamo parlando del Risiko).

Milla fa una squinzia che sta con un poco di buono. Poi lui la mena di brutto ed il film, finora sgargiulo, sembra entrare in modalità "donne al bivio", salvo poi ritornare sui binari criminali della vendetta coniugata al femminile. Che dire? Milla è bellissima come al solito, Macfadyen un bestione di indubbio appeal, alcune delle finte interviste che punteggiano la vicenda sono pure simpatiche, ma il film è davvero poco cosa: modaiolo, derivativo, con una volontà di scandalizzare tanto ostentata da risultare infantile (ogni 3 parole, 1 è "cazzo"). Dimenticabile.