Il secondo sequel del BANDITO E LA MADAMA viene spesso citato tra i peggiori film di sempre ma, a dire il vero, non sembra così peggio dell'altrettanto disastroso capitolo 2. Certo, la prima cosa a notarsi è l'assenza di Burt Reynolds (giusto un breve cameo nel finale) e se consideriamo che la prima versione di questo film prevedeva Jackie Gleason nel ruolo sia dello sceriffo che del bandito (con il titolo trasformato in SMOKEY “IS” THE BANDIT) c'è da rammaricarsi di non aver visto cosa ne fosse uscito. Bocciato dal pubblico nelle proiezioni di prova, il film...Leggi tutto è quindi tornato a una più tradizionale "parte 3" promuovendo Jerry Reed, il Cledus dei primi due capitoli (in Italia Grifo) a nuovo "Bandito", con tanto di baffi, cappello, camicia rossa e occhiali a specchio per richiamare quanto più possibile il look di Reynolds. Al centro della storia l'ennesima corsa in auto, con lo sceriffo Buford T. Justice (Gleason), assieme al suo inseparabile figlio mezzo scemo (Henry), chiamato a percorrere i 2250 km da Miami alla fattoria degli Enos ad Austin, in Texas, entro le 17.30 del giorno successivo alla scommessa. Scommessa lanciata proprio da papà Enos (McCormick) e suo figlio (Williams): se lo sceriffo (in pensione e stanco di non far nulla) riuscirà ad arrivare in tempo portando sul tetto dell'auto uno squalo di plastica simbolo della nuova catena di “fish & chips” degli Enos, vincerà 250.000 dollari; se non ce la farà dovrà consegnare il suo glorioso distintivo di sceriffo... Il tutto è organizzato dagli Enos per pubblicizzare in qualche modo i loro ristoranti ma soprattutto per divertirsi alle spalle del povero sceriffo, escogitando trabocchetti per bloccargli la strada; operazione meno facile di quanto sembri, perché proprio lo sceriffo e suo figlio si trasformano di fatto nei nuovi "bandits" da fermare ad ogni costo ma capaci di grandi evoluzioni (anche se magari involontarie) con la loro auto. Così in breve, come detto, proprio colui che nei primi due capitoli era stato grande amico del Bandito viene ingaggiato dagli Enos per ostacolare la marcia della famigliola: quindi Cledus, che imbarca presto a bordo della sua TransAm la bella e ribelle Dusty Trails (Camp), si alternerà allo sceriffo e a suo figlio nelle avventure sulle larghe strade della Florida riproponendo senza troppa grinta la formula di sempre: inseguimenti, incidenti ripresi al rallentatore, qualche scazzottata, posti di blocco superati in volo e via dicendo. Reed non è però Reynolds ed è chiaro che replicarne la simpatia è difficile; non a caso la scena se la prendono quasi sempre Gleason e Henry, con il primo che inveisce regolarmente contro il secondo e sbraita tra battutacce da osteria e scatti d'orgoglio ingiustificati. Evidente che la saga non abbia più nulla da dire, costretta a replicare sempre le solite gag condite dai medesimi ingredienti da action fracassone a buon mercato, ma Reed non è così tremendo e con qualche idea in più nel soggetto magari ci si poteva salvare; purtroppo invece la seconda parte precipita nella noia più avvilente e il film finisce col guadagnarsi la pessima fama di cui gode.
Lo scorso 8 gennaio (ma la notizia è stata diffusa solo oggi) è scomparso Mike Henry, l'ex giocatore di football americano che era divenuto celebre al cinema negli anni 60 interpretando Tarzan in tre occasioni e poi diversi altri film.