Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet - Film (2013)

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet
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Titolo originale: The young and prodigious Spivet
Anno: 2013
Genere: avventura (colore)
Note: Soggetto dal romanzo "Le mappe dei miei sogni" (The Selected Works of T.S. Spivet) dello scrittore statunitense Reif Larsen, pubblicato nel 2009.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/06/15 DAL BENEMERITO LOU
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Lou 7/06/15 00:53 - 1121 commenti

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Il tratto del regista del Favoloso mondo di Amelie è inconfondibile in questa favola americana dove un ragazzino prodigioso di 10 anni lascia il ranch della sua famiglia in Montana per raggiungere Washington e ritirare il premio per la sua invenzione: una macchina a moto perpetuo. C'è anche qui il gusto poetico e surreale per le stranezze e l'esaltazione dell'innocenza e dei buoni sentimenti, ma il tema abusato del ragazzino saputello che narra in prima persona risulta irritante. Molto belle le immagini della natura americana.

Redeyes 16/06/15 17:13 - 2449 commenti

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Adoro la delicatezza di Jeunet e la stessa non posso non percepirla in questa favoletta del Montana, eppure alla fine del racconto non provo la stessa leggerezza dei suoi precedenti lavori. A tratti, vuoi per un ritmo tutt'altro che serrato vuoi per una certa percezione di deja-vù, ci si stanca di questo piccoletto cresciuto in una stramba famiglia americana e si agogna la fine. Non voglio pensare che la vena creativa del regista vada sfumando, ma questo film appare un po' troppo debitore dei suoi lavori precedenti. Peccato.

Hackett 22/09/16 19:17 - 1867 commenti

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Fedele a se stesso e allo stile che lo ha reso celebre, il regista passa questa volta allo splendido paesaggio naturale americano per raccontarci una storia di amore, innocenza e coraggio. Grazie a un piccolo, efficace protagonista, veniamo presi per mano e accompagnati in una specie di sgangherato on-the-road, conosciamo personaggi folli e ci godiamo un panorama mozzafiato splendidamente fotografato, come talvolta gli europei negli Usa sanno fare. Piccolo film dai grandi spazi, che può emozionare.

Daniela 12/01/18 01:22 - 12662 commenti

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Il geniale decenne T.S. Spivet attraversa gli Stati Uniti per ritirare un prestigioso premio a Washington, portandosi dietro una grossa valigia e un peso ancor più gravoso riguardante la morte del gemello... Jeunet non ha perso il suo tocco favolistico ed infatti questo viaggio è un meraviglioso album di paesaggi e figurine vivacemente colorate. A convincere meno è la storia narrata: nella stramberia della famiglia del piccolo protagonista ed in certi tocchi surreali affiora la maniera e questo finisce per gettare un'ombra di artificiosità sul film, bello da vedere ma a tratti stucchevole.

Marcolino1 18/06/19 11:48 - 553 commenti

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Fumetto-cinema on the road volutamente finto e irreale, con una discreta critica allo sfruttamento massmediale (in questo caso dei cosiddetti "fenomeni"), tematica già trattata però in ambiti cinematografici molto più validi. Ci troviamo in un'anticamera tra fantascienza, riflessioni sociologiche e commedia dove non si attua una scelta forse per rendere il tutto fruibile commercialmente, penalizzando la personalità nel linguaggio in questo limbo privo di originalità, titolo indispensabile dei film "inclassificabili" che si distinguono dal gregge.
MEMORABILE: La mania di collezionare insetti della madre del piccolo genio.

Thedude94 6/01/21 00:40 - 1097 commenti

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Non memorabile opera diretta da Jeunet, il quale con stile visto e rivisto vuole portarci in un territorio non propriamente semplice, ossia quello del viaggio solitario da una parte all'altra degli USA di un bambino prodigio della scienza. E' proprio quest'ultimo la nota lieta di un film che non ha capo né coda e vive soltanto di pochi buoni momenti visivi, a scapito di una sceneggiatura da dimenticare piena di terminologie scientifiche inutili e momenti da lacrima facile. Il cast è sprecatissimo: in particolare risultano anonime sia la Carter che la Davis. Mediocre.

Pigro 30/01/23 11:16 - 9666 commenti

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Toccante film sull’infanzia di fronte alla solitudine, al lutto, al rimorso, virato in una dimensione favolistico-immaginifica alla Jeunet: struggimento e malinconia filtrati da una fantasia e da un’inventiva fresche e spiritose, precipitate nella storia del piccolo scienziato-inventore in viaggio per ritirare il prestigioso premio. Poi, certo, c’è anche la descrizione di una famiglia bizzarra e di un sistema mediatico cinico, ma il fulcro dell’opera è nei punti emotivi di sutura di una ferita del cuore più grande del bambino che ne soffre.

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  • Discussione Raremirko • 5/01/18 00:06
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Jeunet ha uno stile tutto suo, ormai inconfondibile, che mi piace molto; qua ovviamente siam più in zona Amelie che Alien 4 però.

    Certe scene mi han fatto sbellicare (il ragazzino che si finge manichino di cartone per fuggire dalla guardia), lo stile è delicato e semionirico e il soggetto, seppur abusato (il viaggio lungo, il ragazzino genio) non è pesante.

    Per me, un film ottimo, magari non il migliore del regista, ma comunque notevole.