Ora zero - Film (1957)

Ora zero

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La nostra recensione di Ora zero

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Scene di una battaglia aerea, Seconda Guerra Mondiale. Alla guida di un gruppo di velivoli che sbagliando strategia si schianta nella nebbia il comandante Ted Striker (Andrews), che ritroveremo in una clinica a cercare di guarire i sensi di colpa molti anni dopo. Come sarebbe non è L'AEREO PIU' PAZZO DEL MONDO? Ebbene no, è semplicemente il misconosciuto dramma dell'aria da cui prende dichiaratamente le mosse (fin dal nome dei protagonisti) una delle parodie più celebri della storia del cinema. Anzi, chi conosce il classico targato Zucker-Abrahams-Zucker...Leggi tutto difficilmente riuscirà a vedere ORA ZERO senza sorridere, perché ritroverà non solo Ted ed Helen ma anche il bimbo in visita alla cabina di pilotaggio, il medico (Toone) su cui viene immediatamente da sovrapporre il volto peraltro somigliante di Leslie Nielsen, l'intossicazione da pesce, persino l'ex commilitone di Striker che lo guiderà da Terra, scene storiche come quella della donna in piena crisi isterica calmata dai passeggeri e interi dialoghi. D'accordo, qualcosa veniva anche da AIRPORT 75, ma quasi tutto viene da qui: gli autori di AIRPLANE! hanno comprato i diritti di ORA ZERO per farne un remake in chiave comica: la trama è identica, di fatto, e prevede che Ted s'imbarchi sull'aereo dove è salita sua moglie (che ha intenzione di lasciarlo) sperando di riconquistarla; ma il volo diventerà un'odissea per via della citata intossicazione alimentare che metterà fuori combattimento entrambi i piloti (quasi ci si stupisce di non vedersi gonfiare quello automatico...). Per quanto la regia di Hall Bartlett si riveli solo convenzionale e Dana Andrews uno Striker sommariamente anonimo (ma erano altri tempi e interpretazioni come questa la norma), il film sa far salire discretamente la tensione trovando nel botta e risposta tra Striker e la torre di controllo che lo guida a distanza una delle singolarità più azzeccate. Siamo ancora lontani dalla spettacolarità della saga degli "Airport", ma la validità del plot (testimoniata dalla scelta degli ZAZ) permette di godersi un dramma aereo ben studiato e per l'epoca sicuramente all'avanguardia, nonostante l'evidente limitatezza di mezzi. Il problema però si pone, esattamente come per la Corazzata di Ėjzenštejn e Fantozzi: com'è possibile riuscire a valutare e godersi un film così senza togliersi dalla mente la sua dissacrante parodia? I rimandi sono tali e continui da rendere impossibile l'operazione, per chi conosce l'AIRPLANE! del 1980 (e sono disgraziatamente in maggior numero rispetto a quelli che han visto ZERO HOUR!).

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Tutti i commenti e le recensioni di Ora zero

TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/12/14 DAL BENEMERITO DIGITAL POI DAVINOTTATO IL GIORNO 20/09/17
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Digital 20/12/14 11:35 - 1268 commenti

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Un ex aviatore, rimasto traumatizzato durante la Seconda Guerra Mondiale, dovrà affrontare le proprie paure mettendosi nuovamente alla guida di un aereo. Sorta di Airport ante litteram, Ora zero è un thriller dal ritmo costante e dalla tensione che si accumula con il passare dei minuti, arrivando a coinvolgere altamente lo spettatore. Come da copione la prima parte è focalizzata a presentare i personaggi, mentre la seconda è molto più movimentata. In definitiva un piccolo classico scarsamente considerato, meritevole di tornare alla ribalta.

Nicola81 13/04/24 21:39 - 2983 commenti

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Molto meno noto della sua parodia, ed è un peccato perché si tratta di un prodotto di tutto rispetto, ovviamente precursore della saga di Airport (non a caso anche qui la fonte di ispirazione è la penna di Arthur Hailey), che senza perdersi in inutili lungaggini (anzi, la chiusura è forse persino troppo brusca) e schivando le trappole della retorica e del facile melodramma, non molla mai la presa delle tensione, anche se gli spettatori odierni difficilmente nutriranno dubbi su come si concluderà la vicenda. Solidi e realistici i dialoghi, ottima la prova dell'intero cast.

Anthonyvm 2/11/24 02:05 - 6535 commenti

I gusti di Anthonyvm

Quando un film viene ricordato soprattutto per la parodia che ne è stata tratta più di vent'anni dopo, riesce difficile giudicarlo in maniera prettamente obiettiva: la tentazione di muovere parallelismi con la versione comica si fa pressante ogniqualvolta una determinata scena richiami una certa gag, il che compromette il pathos drammatico. Sogghigni involontari a parte, l'opera di Bartlett risente comunque dell'età avanzata, a causa di un andamento lento (specie durante la verbosa seconda metà) e di sequenze adrenaliniche d'impatto limitato. Da recuperare per completezza cinefila.
MEMORABILE: I flashback bellici di Andrews; I primi sintomi d'intossicazione; Contro le montagne; I contrasti fra Andrews e l'ex-collega via radio; L'atterraggio.

Hall Bartlett HA DIRETTO ANCHE...

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