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Discussioni su Vite spezzate - Film (2007)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 29/02/20 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Buiomega71

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • Buiomega71 • 29/02/20 10:02
    Consigliere - 27522 interventi
    Pare che i "recenti" thriller da discount (dal 2000 in poi) siano meno "cattivi" e parecchio più televisivi di quelli che uscivano straight to video negli anni 90.

    Anche se non è poi così un male la destinazione televisiva, c'è sempre quella fastidiosa patina da filmettino estivo pomeridiano da Canale 5.

    Malenfant (che comunque conosce bene i meccanismi della tensione, piccolo maestro dei thriller da bancarella) inizia con il botto, tenendo incollati allo schermo già fin dall'incipit (lo scavo della fossa notturno nel bosco), per poi "intrippare" con la passionale relazione tra la studentessa in fregola della Kind (davvero notevole) e il suo professore di antropologia (William Moses che regala un personaggio psicotico, maniaco meticolso dell'ordine, degno di nota), assilato (un pò come Frank Zito) dai fantasmi femminili delle sue vittime, che le appaiono emaciati e accusatori pure in classe mentre dà lezione.

    La tensione culmina nel momento clou, quando Emily (la Kind), durante una serata romanticheggiante con il suo amato prof, combina un mezzo pasticcio nello studio dell'uomo, macchiando con il vino la sua relazione, frutto del lavoro di un mese. L'insegnante non la prende benissimo, và su tutte le furie, salta fuori il suo lato psicopatologico e strangola la ragazza, per poi seppelirne il corpo in un campo.

    Rimessosi la faccia del personaggio buono e tutto di un pezzo, aiuta la madre di Emily nelle ricerche, ed è interessante vederlo , nel frattempo, cercare di occultare le possibili prove e addossare la colpa del misfatto a qualcun'altro (all'ex ragazzo di Emily, per esempio).

    Tutta questa parte è , nonostante la regia televisiva ma professionale di Malenfant, carica di una buona narrazione a incastri tensivi, con la donna che cerca la verità sulla morte violenta della figlia, l'uomo che fà l'amicone e pensa di averla fatta franca e la scoperta di un'altra studentessa del professore scomparsa in Perù, durante un viaggio scolastico, mai più ritrovata.

    E quando la madre/coraggio mangia la foglia e comincia a sospettare che il bel professore tanto disponibile e educato nasconda del marcio a casa sua (una maglietta da calciatore firmata, regalatagli in Perù dalla studentessa scomparsa), comincia, con una scusa, a frugare nell'armadio dell'uomo, ma lui, che è un maniaco dell'ordine (oltre che strangolatore di ragazze) si accorge che le sue cose sono state "palpate"

    E proprio quando ci si aspettava la resa dei conti di scontri corpo a corpo (tipico di questo genere di film) , una volta che l'insegnante è stato smascherato, il tutto si risolve in maniera sciapa e alquanto tirata via, in un deludente finale che fa crollare miseramente il tutto (una misera coltellata al ralenti), e come se non bastasse non viene nemmeno risparmiata la terribile chiusa finale buonista che manco Rosamunde Pilcher.

    Un vero peccato, perchè la tensione reggeva, la psicologia malata e contorta di Moses era ben sottolineata e l'atmosfera rimandava proprio agli amati thriller da videocassetta, con la Stafford nella tana del lupo a cercare la prova regina, mandando tutto in vacca con una delle più brutte e mal girate "risoluzioni del caso", dove la situazione (se meglio gestita) poteva regalare perle degne del (de)genere.

    Da segnalare il poveritisco strangolamento della Kind, che manco nelle recite parrochiali. Banditi violenza grafica, turpiloquio e sesso (ecco perchè gli straight to video novantiani erano migliori e più azzardati, perchè osavano molto di più, qui sembra di essere in una fase regressiva "censoria" televisiva) trasformando il filmetto in un giallo da salotto domenicale.

    Incredibile come l'amica della protagonista , Suzanna Lenir, assomigli ad una giovane Romina Power.

    A parte Moses e la Kind, il resto del cast è prettamente televisivo e poco incisivo.

    Al " gioco della maniglia" tra la madre e la figlia, questa volta, preferisco la figlia.

    Eccerto che da Malenfant, ma soprattutto dai produttori esecutivi Tom Berry e Pierre David (nomi altinsonanti per chi ama questo tipo di thiller di produzione canadese) era lecito aspettarsi qualcosa di molto più succoso.

    Non tutto è da buttare e la storiella morbosetta tra studentessa e professore regala qualche sussulto, ma se solo si fossero impegnati un pò di più...

    Uscito in dvd come Vite spezzate, e poi trasmesso in tv come Tale madre, tale figlia (titolo ben più consono alla turpe vicenda).
    Ultima modifica: 29/02/20 17:08 da Buiomega71
  • Raremirko • 29/02/20 22:07
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Grande Buio, giuro, riesco a scriverti solo ora, complice il pc non proprio al top.

    Le mattine che mi portan a lavoro ti seguo sempre tramite cellulare, e ottime sono state le recensioni ai thriller di serie b di qualche giorno fa.


    Grandeeeeee