Buiomega71 • 12/10/18 10:45
Consigliere - 26558 interventi Il sapore di stantio, di dejà vù, di derivazione (ma l'home invasion c'ha le sue regole, che piacciano o meno), si dipanano nella fotografia mortifera rosso ocra di Peter Sova (che impregna tutto il film fin dall'inizio, nelle crepe di una relazione amorosa che pare al capolinea), dell'angoscia dell'assedio (Carpenter e Peckinpah nella hit list di Bertino), in un'apice del massacro (Ti amo, pucci, pucci, amore mio a suon di crudeli coltellate) così efferato e spietato quanto "naturale" e gelido (solo allora le maschere cadono, solo allora si vedono in faccia-parzialmente scremati-i volti dei carnefici), alla bellissima sequenza post-macelleria, dal sapore quasi kinghiano "cristologico", con gli opuscoli religiosi dei due ragazzini "piccoli predicatori" alla "colui che cammina dietro i filari", al pick-up dei "seviziatori" che si ferma all'incrocio, all'entrata nella casa della mattanza, sino all'ultimo, geniale, colpo di coda inaspettato, da balzo sulla sedia.
Dal potente incipit con le "carrellate" mute e inquietanti sulle case viste dal finestrino di un auto (fa pure capolino l'architettura della dimora di Amityville e quella di Elm Street dove abitava Nancy), possibile (quasi certo) ambararabàciccicoccò predatorio del terzetto di psicopatici (e che su tre, due siano donne, la dice lunga sul lato ferino e sadico uterino, Dollface e PinupGirl, ancora meno rassicuranti del compare maschile, con un sacco di yuta sulla testa alla
Città che aveva paura), alla "rottura sentimentale", ai petali di rosa che adornano il talamo d'amore, ad un giradischi che si incanta, al bussare insistentemente e violentemente alla porta, "
C'è Tamara?", chiave d'accesso e passpartu che dà il via alla nuit de massacre, fino alla luce del giorno, tutto in una notte, dove avere delle armi in casa serve a poco o a nulla (se non a combinare disastri, peggiorando la già critica situazione, quando la fucilata è indirizzata alla persona sbagliata)
Quello che disturba e "il non movente", non c'è catarsi, non ci sono final girl che si improvvisano "rambesse" al momento della bisogna, i carnefici non vengono scalfiti manco per sbaglio, non arretrano, non vengono messi ko dalla prontezza delle vittime di turno (anzi, l'impotenza delle prede aumenta il grado di realismo e di suspence), ma soprattutto non c'è un perchè (come in alcuni tristi fatti di cronaca), o se c'è sarebbe da ricercare in quegli opuscoli da buoni cristiani (la setta Manson?) o nelle classi sociali medio-basse che diventano angeli sterminatori di un'agiata borghesia dal fascino non troppo indiscreto, o, a sottrazione, un mortifero e perverso "gioco di ruolo" (i carnefici pare arrivino disarmati, armandosi con quello che "offre" la casa o il capanno) e questo mette ancor più a disagio
Bertino dimostra una padronanza tecnica lodevole, riempi gli spazi della villa sperduta nel parco (stanza da bagno, camera da letto, ripostigli, corridoi), non dà tregua alle sue vittime sacrificali, mozza il fiato e pompa adrenalina (la Tyler chiusa nel ripostiglietto, illuminata da bagliori lauriestrodiani), sorvola il gore esplicito (ma non il cinismo e la ferocia in alcuni frangenti) e chiude in ritualità sanguinarie con picchi sadici altissimi (quei fendenti così dolorosi e reiterati, che non possono non far tornare alla mente il furioso finale di
Scream)
La Tyler gira per tutto il film a piedi scalzi, fugge nel boschetto carponi, ruzzola nel fossato, trascinata per i piedi, impotente, indifesa in balia degli eventi.
Paga pegno una larvata sensazione di "già visto" e in certi momenti (la radio nel capanno alla
Shining) si affloscia un pochetto, per poi riprendere in quarta nello spietato prefinale.
Niente di nuovo sotto casa e nemmeno chissà chè di rivoluzionario, ma Bertino dimostra già al suo primo film di conoscere benissimo il vademecum del (de)genere e tutto il suo regolamento sacrosanto (saltando volutamente il paragrafo "vittima cazzuta rende pan per focaccia")
Funzionali, ma anonime, le musiche dei Tomandandy
"
Vivi nel peccato?", "
Qualche volta"
POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/09/16
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