Discussioni su The strangers - Film (2008)

DISCUSSIONE GENERALE

12 post
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  • Undying • 9/07/09 23:25
    Comunicazione esterna - 7572 interventi
    Uno dei più inutili film visti di recente.
    Fortemente ispirato da Funny Games, Vacancy e, al limite del plagio, Them.

    Semplicemente insignificante e ruffiano.
  • G.Godardi • 9/07/09 23:42
    Fotocopista - 663 interventi
    D'accordisimo con te Undying...uno di quei film che a fine visione dici:boh!
  • Undying • 9/07/09 23:47
    Comunicazione esterna - 7572 interventi
    G.Godardi ebbe a dire:
    D'accordisimo con te Undying...uno di quei film che a fine visione dici:boh!

    Son sicuro che se uno avesse difficoltà a memorizzare i titoli e, in passato, avesse visto Them... davanti alla visione di cotanta banalità proverebbe una insolita sensazione di déjà vu!
  • G.Godardi • 10/07/09 01:02
    Fotocopista - 663 interventi
    Purtroppo Them non l'ho (ancora) visto..ma anche senza vederlo ho cmq provato un senso di presa per il culo alla fine del film,amplificato anche dal fatto che avevo letto diverse recensioni positive ...coem scrissi nel mio commento mi è sembrato più un esercizietto fatto dal regista da mettere nel curriculum per far vedere quanto è bravo...
  • Rebis • 10/07/09 14:04
    Compilatore d’emergenza - 4439 interventi
    Uno di quei film in cui non riesco a decidermi per il voto... continuo ad alzarlo ed abbassarlo tra ** e ***. Io lo vidi subito dopo Them e, per quanto la clonazione sia palese, non la trovo una ragione per disprezzarlo. In fondo l'horror vive di reiterazione riproduzione e serialità a oltranza... Sulla messa in scena sono invece indeciso tra il compitino ben eseguito, come dice Godardi, o il film di buon mestiere...
  • Undying • 10/07/09 14:11
    Comunicazione esterna - 7572 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Uno di quei film in cui non riesco a decidermi per il voto... continuo ad alzarlo ed abbassarlo tra ** e ***. Io lo vidi subito dopo Them e, per quanto la clonazione sia palese, non la trovo una ragione per disprezzarlo. In fondo l'horror vive di reiterazione riproduzione e serialità a oltranza... Sulla messa in scena sono invece indeciso tra il compitino ben eseguito, come dice Godardi, o il film di buon mestiere...


    Che sia ben costruito e recitato (soprattutto dalla bella e brava Liv Tyler) è cosa ovvia.
    Motivo per cui m'infastidisce la realizzazione di un film vuoto, che stenta a raggiungere i 73 minuti, proponendo un insignificante e tedioso tema che già per un cortometraggio sarebbe eccessivo.

    Non si può chiedere ad uno spettatore di starsene 73 minuti a guardare due attori entrare ed uscire da un appartamento perché presi di mira da tre brutti ceffi senza alcuna spiegazione.

    In questo caso è stata scelta infelice non avere puntato su un horror più fisico mostrando magari qualche scena gore.

    Il film funziona solo per i primi 10 minuti, quando cioè ci si domanda cosa stia succedendo tra i due protagonisti, poi...
  • Rebis • 10/07/09 14:23
    Compilatore d’emergenza - 4439 interventi
    Mmmmh... a me era parso però che Bertino non fosse tanto interessato a descrivere la situazione canonica della coppia in pericolo quanto a delineare, attraverso gli "effetti" sulla coppia, dei killer "originali"... In questo senso per me il film è riuscito...
  • Saotendo • 3/01/10 18:36
    Galoppino - 1 interventi
    Rebis... che cosa vuoi dire con quella frase? E se proprio devo dire la mia, il film è terribile per la ridicolaggine dei comportamenti esibiti dalla coppia, che sono oltre la demenza e motivati solo dall'allungare un brodo che già era disgustoso in partenza. Considero poi la fine un crimine contro il cinema, soprattutto dato che Kristen non l'ho sopportata per tutto il film, da quanto era inutile ed addirittura dannosa contro se stessa - non è capace di fare altro che piangere e fuggire E FERIRSI. Lei doveva essere morta alla fine, anzi, io l'avrei fatta crepare quando il suo fidanzato (che doveva averla conosciuta alla scuola per persone 'speciali' che frequentavano entrambi) arriva, davanti a lui. Liv Tyler è pessima in questo film - sarebbe stata più espressiva con una delle maschere in faccia, i killer compaiono e scompaiono a piacimento... anche se è il primo film di Bryan Bertino rimane una buona idea di fondo sviluppata vaccata-style. Spero che migliori nella scrittura, ma parecchio! E il fatto che l'America ne sia stata terrorizzata sembra segnalare la stupidità del pubblico Statunitense, con lo spavento facile e con un romanticismo quanto meno distorto (la 'saga' di Twilight).
  • Brainiac • 4/01/10 12:35
    Call center Davinotti - 1464 interventi
    Il migliore del lotto (Vacancy, Them, The strangers) secondo me, per la tensione che crea, per la qualità dei comprimari (Whaley), per la credibilità dell'idea di base (maniaci che girano snuff movies) è Vacancy.
    Che anche nello stile (carellate kubrickiane e spunti Hitchcockiani a iosa) mi pare molto più in palla degli altri.
    Mi spiace che abbia così pochi estimatori!
  • Capannelle • 20/11/10 21:26
    Scrivano - 3695 interventi
    'azz quando vedo voti che vanno da 1 a 4 (e sono molti quindi non c'è il solito fesso che vota per partito preso..) è quasi un obbligo partecipare all'agorà davinottica.

    E poi c'è Liv Tyler...

    AGGIORNAMENTO
    Come ho votato? Democristianamente, nel mezzo.
    Ultima modifica: 30/11/10 13:26 da Capannelle
  • Belfagor • 14/12/11 12:47
    Formatore stagisti - 145 interventi
    Undying ebbe a dire:
    Uno dei più inutili film visti di recente.
    Fortemente ispirato da Funny Games, Vacancy e, al limite del plagio, Them.

    Semplicemente insignificante e ruffiano.


    Quoto in tutto e per tutto (tranne la parte su Them, perché ancora non l'ho visto). E aggiungo "realizzato unicamente per far cassa".
  • Buiomega71 • 12/10/18 10:45
    Consigliere - 26558 interventi
    Il sapore di stantio, di dejà vù, di derivazione (ma l'home invasion c'ha le sue regole, che piacciano o meno), si dipanano nella fotografia mortifera rosso ocra di Peter Sova (che impregna tutto il film fin dall'inizio, nelle crepe di una relazione amorosa che pare al capolinea), dell'angoscia dell'assedio (Carpenter e Peckinpah nella hit list di Bertino), in un'apice del massacro (Ti amo, pucci, pucci, amore mio a suon di crudeli coltellate) così efferato e spietato quanto "naturale" e gelido (solo allora le maschere cadono, solo allora si vedono in faccia-parzialmente scremati-i volti dei carnefici), alla bellissima sequenza post-macelleria, dal sapore quasi kinghiano "cristologico", con gli opuscoli religiosi dei due ragazzini "piccoli predicatori" alla "colui che cammina dietro i filari", al pick-up dei "seviziatori" che si ferma all'incrocio, all'entrata nella casa della mattanza, sino all'ultimo, geniale, colpo di coda inaspettato, da balzo sulla sedia.

    Dal potente incipit con le "carrellate" mute e inquietanti sulle case viste dal finestrino di un auto (fa pure capolino l'architettura della dimora di Amityville e quella di Elm Street dove abitava Nancy), possibile (quasi certo) ambararabàciccicoccò predatorio del terzetto di psicopatici (e che su tre, due siano donne, la dice lunga sul lato ferino e sadico uterino, Dollface e PinupGirl, ancora meno rassicuranti del compare maschile, con un sacco di yuta sulla testa alla Città che aveva paura), alla "rottura sentimentale", ai petali di rosa che adornano il talamo d'amore, ad un giradischi che si incanta, al bussare insistentemente e violentemente alla porta, "C'è Tamara?", chiave d'accesso e passpartu che dà il via alla nuit de massacre, fino alla luce del giorno, tutto in una notte, dove avere delle armi in casa serve a poco o a nulla (se non a combinare disastri, peggiorando la già critica situazione, quando la fucilata è indirizzata alla persona sbagliata)

    Quello che disturba e "il non movente", non c'è catarsi, non ci sono final girl che si improvvisano "rambesse" al momento della bisogna, i carnefici non vengono scalfiti manco per sbaglio, non arretrano, non vengono messi ko dalla prontezza delle vittime di turno (anzi, l'impotenza delle prede aumenta il grado di realismo e di suspence), ma soprattutto non c'è un perchè (come in alcuni tristi fatti di cronaca), o se c'è sarebbe da ricercare in quegli opuscoli da buoni cristiani (la setta Manson?) o nelle classi sociali medio-basse che diventano angeli sterminatori di un'agiata borghesia dal fascino non troppo indiscreto, o, a sottrazione, un mortifero e perverso "gioco di ruolo" (i carnefici pare arrivino disarmati, armandosi con quello che "offre" la casa o il capanno) e questo mette ancor più a disagio

    Bertino dimostra una padronanza tecnica lodevole, riempi gli spazi della villa sperduta nel parco (stanza da bagno, camera da letto, ripostigli, corridoi), non dà tregua alle sue vittime sacrificali, mozza il fiato e pompa adrenalina (la Tyler chiusa nel ripostiglietto, illuminata da bagliori lauriestrodiani), sorvola il gore esplicito (ma non il cinismo e la ferocia in alcuni frangenti) e chiude in ritualità sanguinarie con picchi sadici altissimi (quei fendenti così dolorosi e reiterati, che non possono non far tornare alla mente il furioso finale di Scream)

    La Tyler gira per tutto il film a piedi scalzi, fugge nel boschetto carponi, ruzzola nel fossato, trascinata per i piedi, impotente, indifesa in balia degli eventi.

    Paga pegno una larvata sensazione di "già visto" e in certi momenti (la radio nel capanno alla Shining) si affloscia un pochetto, per poi riprendere in quarta nello spietato prefinale.

    Niente di nuovo sotto casa e nemmeno chissà chè di rivoluzionario, ma Bertino dimostra già al suo primo film di conoscere benissimo il vademecum del (de)genere e tutto il suo regolamento sacrosanto (saltando volutamente il paragrafo "vittima cazzuta rende pan per focaccia")

    Funzionali, ma anonime, le musiche dei Tomandandy

    "Vivi nel peccato?", "Qualche volta"
    Ultima modifica: 12/10/18 20:59 da Buiomega71