Discussioni su The sadness - Film (2021)

coty, non ti piacque in sé per motivi estetici ritmici e narrativi o il bipalla è quasi esclusivamente dovuto all'aver sgradito l'onda anomala di brutalità e splatter? è vero, i più delicati d'animo e di stomaco sono i primi messi alla porta, ma io l'ho trovato una bomba H sul fronte ritmico, e probabilmente il pandemovie più bello e sconvolgente mai fatto - manda a quel paese anche punti di non ritorno come ebola syndrome. se mayhem non l'avesse buttata in caciara, avremmo avuto qualcosa di altrettanto forte - anzi forse di più forte, tenuto conto della valenza profetica...

Ciao Schramm,
credo non mi abbia esaltato semplicemente per il tipo di storia che, per forza di cose, ho trovato molto prevedibile. E forse poiché ormai
di film "pandemici" ne ho visti a pacchi e quindi è difficile sorprendermi. Ma non è certo un brutto film e gli effetti speciali sono tosti, ma molto ben fatti e divertenti.
Sparando una banalità potrei dire che non è troppo il mio genere, ma che mi sono comunque trovato a vederlo ed ho sfruttato l'occasione.

OCCHIO SPOILER QUA E LA

è pur vero che delle pandemie cinematografiche sono ormai piene le fosse e le tasche, e che una pandemia richiede sviluppi narrativi vuoi o non vuoi sempre quel tot schematici, ma non accosterei questo film alle altre dozzine del novero, anche solo per i vertici di delirio e di cattiveria grafica e testuale mai toccati né toccabili neanche sommando tutti i pandemovies fin qui sfornati.
quando c'è da stupire annichilire disgustare divertire jabbaz è capace di inzupparsi nel caffellatte anche un ebola syndrome, facendo al contempo quel che avrebbe dovuto fare allora un mayhem (dando cioè tanto di contesti e sottotesti seri al tutto) portando le situazioni più infere a estreme conseguenze corali. nell'incredibile scena della metro (cosa avrei dato per vederla in sala!!) sembra quasi coadiuvato da gareth evans e timo tjahjanto - peraltro oltre a essere incredibile in sé, è un passaggio che riporta alla memoria l'episodio realmente avvenuto da noi della rumena che nella metro di roma uccise una ragazza con l'ombrello nello stesso modo.
parimenti, quando il protagonista perlustra la statale mi è scattato fortissimo il ricordo delle stragi al mercato di sarajevo durante le code per il pane. 
va poi aggiunto il plusvalore del what if. è un horror che non conosce freni o regole, ma non ruzzola mai un minuto nell'involontariamente grottesco. e soprattutto è inverosimile solo fino a certa. anzi, non lo è affatto considerato che l'idrofobia in natura è roba tutt'altro che fantasy. e proprio ciò lo rende ancora più temibile.

poi certamente ha anche i suoi difetti: l'eyefucking che già aveva sdoganato spasojevic (che bride of frank doveva esserselo visto) fa quasi sorridere come espediente per schiaffeggiarci, e a caldo come a freddo quel finale che si specchia su right at your door fa un po' storcere la bocca, però avercene di rave-splatter così tsunamici e incontenibili (e a quasi zero CGI) che al contempo si possono permettere il lusso di dire che la vera pandemia odierna è quella dell'incomunicabilità e dell'indifferenza. 

un bellissimo manifesto alternativo:

[url=https://postimg.cc/mtwG5hMH][/url][url=https://postimages.org/it/]image upload[/url]

Prima di recensire questo film mi sono dovuta porre un quesito di ordine etico: possa scrivere di aver visto un film che ho quasi tutto solo intravisto, dato che per buona parte della sua durata ho tenuto una mano davanti agli occhi sbirciando tra un dito e l'altro?
Sono avvezza agli horror e, anche se non prediligo lo splatter a meno che non sia intinto d'humor nero, non si sono fatta mancare le peggiori nefantezze però questo film è stato davvero troppo per me: dopo un breve prologo disseminato di indizi, parte in quarta e non si ferma più, è una corsa nel tunnel dell'orrere che non prevede soste o rallentamenti.
Il film è ben realizzato dal punto di vista tecnico e certo possiede un suo rigore, ma mi è sembrato un horror puramente "fisico" che mira a suscitare raccapriccio e ci riesce menando pugni nello stomaco senza coinvolgere però la testa. 

Daniela ebbe a dire:

per buona parte della sua durata ho tenuto una mano davanti agli occhi sbirciando tra un dito e l'altro?

Uhi, allora deve essere proprio forte. Comunque sono d'accordo, andare costantemente sull'esplicito generalmente non è buon segno.

Daniela ebbe a dire:

Prima di recensire questo film mi sono dovuta porre un quesito di ordine etico: possa scrivere di aver visto un film che ho quasi tutto solo intravisto, dato che per buona parte della sua durata ho tenuto una mano davanti agli occhi sbirciando tra un dito e l'altro?

effettivamente, se vuoi la mia, no. è come vedere un porno e tapparsi gli occhi per l'indignazione a ogni scena hard e recensire solo le parti dialogate di contorno e poi dire di averlo visto perché tanto il porno visto uno visti tutti... ed è anche un po' la regola del davinotti: devi averlo visto tutto. poi chiaro, esistono le regole ed esiste il buon senso nell'applicarle.
però se mi dici che te lo sei vista "autocensurato" non vedo davvero il senso. non solo di recensirlo ma neanche di vederlo una volta capito dove si va a parare - e certo è che le avvisaglie non mancavano. volevo a dire il vero chiamarti per consigliartelo, perché da chi ha visto cose peggiori di questa (serbian film, per dire) non mi aspetto certo lo stomaco chiuso per questo che sì è durissimo ma anche a suo modo ironico. o megliosarcastico. è un po' il film dove va a rovesciarsi di malissimo modo ogni arcobalenizzato "andrà tutto bene" appeso ai balconi.
poi mi son ricordato che non hai retto una cosa tutto sommato survoltata fantasiosa pop e comica come boxer's omen e ho lasciato stare...

 mi è sembrato un horror puramente "fisico" che mira a suscitare raccapriccio e ci riesce menando pugni nello stomaco senza coinvolgere però la testa. 

certo che si. ma l'orrore per una malattia che devasta le carni ha da essere fisico. e ha da essere respingente. ciò detto, non concordo sul fatto che non coinvolge la testa, perché la prima cosa che viene pensata (al di là dell'aver attraversato il covid) è che un tipo di pandemia come quella qui rappresentata è tutt'altro che fantasiosa. l'idrofobia in natura esiste, ed è un niente che se ne sviluppi un ceppo impazzito di questo tipo. questo pensiero mi ha accompagnato per tutto l'arco del film, e ha sostanziato di brutto le scene peggiori.

Hai ragione Schramm, mi sono proprio autocensurata durante la visione perché per reggere tanto splatter non ho abbastanza stomaco  e questo film a mio parere solo allo stomaco mira - è possibile che ci sia ironia come scrivi, allora peccato che non sia riuscita a coglierla.
Scrivi anche che ho visto ben di peggio citando A serbian film. 
A serbian film è un film devastante di cui conservo un ricordo nitido come se l'avessi visto la settimana scorsa e non anni fa (ho controllato: sono 12).
Ma è un film che racconta una storia e riserva un ventaglio di emozioni, mentre questo Sadness più di un racconto è un affresco infernale dipinto con viscere e sangue.
Non lo considero un brutto film, anzi nel suo genere è anche un film coerente e di buona fattura, però non l'ho gradito ed anzi credo che solo gli amanti dello splatter estremo ne possano gradire la visione.
Altra questione: perché l'ho visto fino alla fine se avevo capito dove andare a parere? Per il motivo che quando inizio un film o un romanzo lo porto sempre a termine. Le occasioni in cui questo non è successo sono rarissime e motivate solo dall'assoluta cretineria di quel che stavo leggendo/vedendo e questo non era certo il caso. 

si però eri avvisatissima. anche bypassando i commenti e la DG che ammoniscono a tutto tondo sui contenuti, la locandina alternativa postata la dice in sé chiarissima e tondissima che sta tratta non è proprio una gita in gondola.
ti ho tirato dentro srpski proprio perché è lo stesso effetto che ha fatto a me, e come terminale pietra di paragone non ha uguali. lo ricordo passo passo come se l'avessi appena terminato. e la seconda parte - della quale si può dire altrettanto: tutto affresco dantesco di soli colpi bassi anche di concetto, quindi pure peggio - ha scene -un paio peraltro sono qui citate/scimmiottate, per cui averle rette là e qui no...boh :D - - che hanno fatto venire tanto di capogiri a me in primis, che pure me ne sono viste quattro (anche di peggiori, in zona shockumentaries) e in quegli ultimi 40' non vedevo l'ora che finissse. però non ci son storie né scuse: per uscire dall'orrore devi attraversarlo da dentro. quindi non ho spento né voltato la testa altrove. non avrebbe avuto senso. se vado a cercarmelo devo esserne conseguente.
va oltretutto considerato che quel film lo vedemmo a ciel sereno senza quasi saperne niente, il che raddoppiò la forza della sprangata,. di questo è impossibile dire altrettanto. se scegli di vederlo, sai già bene o male a monte a cosa stai andando incontro. e una volta che gli vai incontro, non trovo sensato farlo con casco paracolpi e ginocchiere. ha da essere un assoluto salto nel vuoto. è un po' come entrare in un tunnel dell'orrore (per quotarti) bendata e con i tappi nelle orecchie, e presa per mano da qualcuno.. di cosa parli davvero, una volta uscita?

il racconto, tu dici... beh, a mio avviso il racconto è esile finché si vuole ma c'è (l'impossibile ricerca a tappe dell'amata dentro l'apocalisse, con quei raccordi tra miracle mile e right at your door) così come ci sono anche i sottotesti che lo sorreggono (vedi la mia risposta di allora a coty)
per cui se ti/mi domandi se ha veramente senso recensirlo e stroncarlo vedendolo una scena si e 8 no, cioè avendone mancato circa metà se non oltre, la mia risposta è che non ne ha quasi alcuno. un po' perché a occhi tappati ti perdi altri significati e valenze, molto perché l'orrore è fatto apposta per aggredirti e demolirti sensorialmente (e non è detto che ciò debba avvenire dando in cambio protezione sotto i sicurissimi cieli della catarsi) e laddove riesce così in pieno, ha senso dirlo solo se hai calato lo scudo e ti sei fatta decapottare anima e corpo. non sono neanche d'accordo che si limiti a essere un affresco infernale di sole frattaglie, dato che vengono veicolate per suggerirti come la vera epidemia degli ultimi anni siano indifferenza e incomunicabilità.

circa l'umorismo (nerissimo, d'accordo), come puoi recepirlo se vedi un film a occhi prevalentemente tappati? :D

Schramm ebbe a dire:

si però eri avvisatissima. anche bypassando i commenti e la DG che ammoniscono a tutto tondo sui contenuti, la locandina alternativa postata la dice in sé chiarissima e tondissima 

... ed invece no, questo film l'ho affrontato al buio basandomi sulla sobria locandina con il volto di una ragazza sapendo solo che era un horror asiatico e parlava di una pandemia, non avendo letto in precedenza recensioni sul web e neppure i commenti sul davinotti. Anzi, ad essere sincera, se avessi dato un'occhiata preventiva, conoscendo i tuoi gusti avrei interpretato i tuoi quattro pallini come un divieto di accesso o almeno mi avrebbero messo sull'avviso spingendomi a documentarmi meglio.
Avrei dovuto vedere tutto il film con gli occhi ben aperti?
Può darsi, ma in questo caso sarebbe stato necessario un congegno tipo quello applicato al povero Alex durante la cura Ludovico :oP

Daniela ebbe a dire:

Avrei dovuto vedere tutto il film con gli occhi ben aperti?
Può darsi, ma in questo caso sarebbe stato necessario un congegno tipo quello applicato al povero Alex durante la cura Ludovico :oP

beh nella chiamata chiedevi in sostanza fino a che punto fosse deontologicamente corretto recensirlo avendolo più intravisto a pizzichi e bocconi che effettivamente visto tutto. il mio motivato perché no l'hai avuto. :)

Il regista Rob Jabbaz è stato scelto per dirigere il film tratto dal fumetto Crossed di Garth Ennis. Lo stesso The sadness sembra ispirato proprio a tale serie. Si direbbe scelta azzeccata, quindi. Si, a patto che il film non si risolva nella solita scopiazzatura, magari pure edulcorata. Da amante dello splatter, esigo di vedere gli infetti "conciati" come nella serie a fumetti! E ovviamente non alludo solo al rash cutaneo a forma di croce sul volto.