Buiomega71 • 30/01/16 09:48
Consigliere - 27103 interventi ATTENZIONE AD ALCUNI SPOILER
Uno dei rari casi in cui ho visto un film conoscendo poco o nulla della trama (il retro cover del dvd scrive due righe in croce), e debbo dire che ne sono rimasto piacevolmente soddisfatto
Un lusinghiero biglietto da visita per l'esordiente Nicholas McCarthy, che sà come muovere la MDP in ambienti angusti, tra stanze corridoi e ripostigli
Siamo , comunque, sempre dalle parti del già visto e rivisto, ma con un certo stile e una propria spiccata personalità (spero che McCarthy faccia ancora parlare di sè)
I soliti "morti male" che chiedono aiuto alla protagonista per risolvere il fattaccio e liberare le loro anime (
Echi Mortali,
Gothika,
Le verità nascoste, per citare la mia tripletta preferita riguardo al genere), sprazzi e visioni mutuati dal j-horror (le figure inquietanti che si stagliano improvvisamente sullo schermo con effetto "balzo sulla poltrona" sullo stile
The Eye e i suoi derivati), i rumori, le presenze, i ripostigli bui dove si annida il male, e non mancano nemmeno le tavolette oujia, questa volta "improvvisate".
Curioso come McCarthy citi un piccolo cult misconosciuto come
Bad Ronald (la squallida stanza segreta dove vive il serial killer, piena di buchi alle pareti, così da accedere voyeuristicamente alle altre stanze), ma cede un pò quando-verso la dirittura di arrivo-diventa quasi una fotocopia del
Nascondiglio avatiano, prendendo di peso la figura del serial killer che vive strisciando come un ratto, tra fetidi scantinati e botole nel pavimento, come le sorelle redivive e "mummificate" del thriller avatiano (là c'era il motivetto
Magic moments, quì la corrente elettrica che "sfarfalla" e si riproduce a intermittenza), nascosto per più di vent'anni tra le pareti della casa della sorella. Battute finali che sfociano in zona
Halloween, tra ripostigli, grucce e colpi da slasher, tra la Lotz e lo zio serial killer "larvoso" e collezionista di teste femminili.
Parco nello splatter (una gruccia piantata nella carne allo zio, lo sgozzamento fulciano riservato a Casper Van Dien), ma supportato da una buona atmosfera, da un certo "realismo" nella messa in scena, dalla pregevole fotografia di Bridger Nielson e dalo score carpenteriano di Ronen Landa
Notevole l'insistenza feticistica di McCarthy sui piedini femminili (la Lotz gira a piedi nudi per casa, la Hudson si toglie le pantofoline, e i piedini vengono ripresi spesso in primo piano)
Nonchè la Lotz che fà pipì nella tazza, per poi NON tirare lo sciacquone, perchè allarmata da strani rumori
Da tenere d'occhio, oltre al suo regista, anche la "scream queen" Caity Lotz (con due occhi da perdersi e fattezze americaneggianti tra Amy Steel e Marilyn Burns) e la sensitiva Haley Hudson, smorta e cadaverica medium che, quando non viene fatta prostituire in uno squallido ritrovo per sfigati, può mettersi in contatto con i morti
Nella tana zozza dello zio serial killer, spuntano trofei macabri. Passione necrofila basata sulle gesta di Edmund Kemper
In definitiva non malaccio questo
The Pact, che sa raccontare strade già battute ma con un certo gusto senza eccessi e con buoni momenti di suspence.
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