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Discussioni su Le petit soldat - Film (1963)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/09/16 DAL BENEMERITO XABARAS
  • Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione ( vale mezzo pallino)
  • Grande esempio di cinema:
    Marmotta
  • Davvero notevole!:
    Xabaras, Il Gobbo
  • Non male, dopotutto:
    Cotola

DISCUSSIONE GENERALE

3 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • B. Legnani • 25/02/17 23:22
    Pianificazione e progetti - 15233 interventi
    Il film ha circolato in Italia, dal 1970, col titolo Le petit soldat.
  • Marmotta • 22/04/25 09:58
    Galoppino - 29 interventi
    Proseguiva l'opera di sfondamento della quarta parete di Godard, col protagonista che osserva negli occhi lo spettatore, come Anna Karina in "Vivre Sa Vie" (a sua volta ispirata dalla "Monica" di Bergman), in questo caso Bruno Forestier-Michel Subor lo fa al culmine dell'intensità della tortura che sta subendo e poi nuovamente durante l'arringa del suo personaggio, in cui si spiega lungamente, faticosamente, in monologo esposto all'amante silenziosa, Veronica di Anna Karina, prima dell'epilogo.  

    Ultima modifica: 22/04/25 10:03 da Zender
  • Marmotta • 22/04/25 10:08
    Galoppino - 29 interventi
    Come in molti altri Godard il mosaico criptico di citazioni sembra voler ritrarre una concezione psichica del mondo nello spazio e nel tempo.

    In questo caso si contano (solo le più evidenti, molte altre sono inafferrabili):
    Louis Aragon, Paul Klee (molte volte), Giraoudoux, Jean de la Fontaine, Velázquez (gli occhi di Anna Karina descritti come del grigio usato dal pittore) , Renoir, Cocteau, Modigliani, Madame De Staël, "La Condizione Umana" di Andrè Malraux (uno dei romanzi generazionali più importanti per la Francia del Dopoguerra), Drieu de la Rochelle (qui usato per l'evocazione di un immaginario collaborazionista portato alla morte durante la Liberazione), "siamo entrati in guerra come da bambini si va in collegio" da "I Ragazzi Umiliati" di Bernanos, Brigitte Bardot e Jean Seberg tra fotografie provenienti dai conflitti mondiali allora in corso, Jean Paul Sartre mostrato in fotografia durante l'interrogatorio che precede la tortura quale personaggio simbolicamente indagato, la lettera di Robert Desnos alla moglie portata come esempio sommo d'amore, Lenin, Van Gogh ("un giorno la morte c'imbarcherà per un'altra stella").