Discussioni su Die kinder der toten - Film (2019)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/12/19 DAL BENEMERITO COTOLA
  • Clicca sul nome dei commentatori per leggere la loro dissertazione
  • Grande esempio di cinema:
    Schramm
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Cotola

DISCUSSIONE GENERALE

  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Schramm • 15/08/22 14:54
    Scrivano - 7694 interventi
    Cotola ebbe a commentare:
    Incredibilmente ed immeritatamente ha vinto il premio Fipresci al festival di Berlino.

    io invece trovo che sia meritatissimo. mi sembra la cosa più genialmente provocatoria e follemente originale mai escogitata sui non morti (anche in termini di eterno ritorno storico), sul tema dello specchio(anche deformante)/doppio che questi implicano (i morti più viventi dei vivi e sovrastanti la storia, i vivi più morti dei cadaveri, in quel cadavere che è la storia nazionale come personale di sé). sull'auto ed eterocannibalismo di una nazione (il bellissimo slittamento/sfondamento di senso tra siriano e stiriano) che per colpa e vergogna rifiuta di fare i conti con (il fantasma di) se stessa preferendo la sfera autopunitiva mascherata da festaiolo benessere (quanto schlingensief!). e il tutto in una forma così deliziosamente scapocciata e punkettona, agguerritamente brut-art, che fa leva sul dilettantesco più hardcore per catapultare oltre lo schermo (più o meno subliminalmente) cose grosse e belle spesse. togliendo le quali, resta comunque la psicopatia formale: quel super 8 da filmino di famiglia, il caratteraccio da horror muto espressionista che diventa a tratti sfottò dello stesso (come non ricordare blutige exzesse im führerbunker di buttgereit) , quell'umorismo brechtiano da degenerato teatro dell'assurdo a un tempo malsano e balzano che non sai mai bene come prendere per quanto è alienante (e consapevolissimo di sé sin da fare del film un unico grande injokes di tutto il cinema in quanto tale: i morti che provano la mancanza di se stessi vedendosi al cinema è tra i picchi più geniali dell'opera, di tutte le opere zombicentriche). e poi quell'atonale colonna sonora che pare venire da un incubo postpeperonata di luigi nono, e quegli stacchi disturbanti da satanico found footage che mettono addosso un disagio mai esperito in alcun found footage degli ultimi 20 anni!

    ecco, a conti fatti soprattutto questo: pur non essendo un horror nel suo senso più stretto, canonico e ortodosso, mi ha inquietato come mai l'horror è riuscito a fare.
    Ultima modifica: 15/08/22 14:59 da Schramm
  • Anthonyvm • 16/08/22 18:33
    Scrivano - 804 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    Cotola ebbe a commentare:
    Incredibilmente ed immeritatamente ha vinto il premio Fipresci al festival di Berlino.

    io invece trovo che sia meritatissimo. mi sembra la cosa più genialmente provocatoria e follemente originale mai escogitata sui non morti (anche in termini di eterno ritorno storico), sul tema dello specchio(anche deformante)/doppio che questi implicano (i morti più viventi dei vivi e sovrastanti la storia, i vivi più morti dei cadaveri, in quel cadavere che è la storia nazionale come personale di sé). sull'auto ed eterocannibalismo di una nazione (il bellissimo slittamento/sfondamento di senso tra siriano e stiriano) che per colpa e vergogna rifiuta di fare i conti con (il fantasma di) se stessa preferendo la sfera autopunitiva mascherata da festaiolo benessere (quanto schlingensief!). e il tutto in una forma così deliziosamente scapocciata e punkettona, agguerritamente brut-art, che fa leva sul dilettantesco più hardcore per catapultare oltre lo schermo (più o meno subliminalmente) cose grosse e belle spesse. togliendo le quali, resta comunque la psicopatia formale: quel super 8 da filmino di famiglia, il caratteraccio da horror muto espressionista che diventa a tratti sfottò dello stesso (come non ricordare blutige exzesse im führerbunker di buttgereit) , quell'umorismo brechtiano da degenerato teatro dell'assurdo a un tempo malsano e balzano che non sai mai bene come prendere per quanto è alienante (e consapevolissimo di sé sin da fare del film un unico grande injokes di tutto il cinema in quanto tale: i morti che provano la mancanza di se stessi vedendosi al cinema è tra i picchi più geniali dell'opera, di tutte le opere zombicentriche). e poi quell'atonale colonna sonora che pare venire da un incubo postpeperonata di luigi nono, e quegli stacchi disturbanti da satanico found footage che mettono addosso un disagio mai esperito in alcun found footage degli ultimi 20 anni!

    ecco, a conti fatti soprattutto questo: pur non essendo un horror nel suo senso più stretto, canonico e ortodosso, mi ha inquietato come mai l'horror è riuscito a fare.

    Interessante segnalazione, me lo appunto!