Discussioni su Darlin' - Film (2019)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/06/20 DAL BENEMERITO DANIELA
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  • Quello che si dice un buon film:
    Fedeerra
  • Non male, dopotutto:
    Buiomega71
  • Mediocre, ma con un suo perché:
    Daniela
  • Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
    Pumpkh75

DISCUSSIONE GENERALE

1 post
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  • Buiomega71 • 18/02/24 10:29
    Consigliere - 25999 interventi
    Per apprezzare appieno Darlin' sarebbe d'obbligo precederlo con The Woman (attenzione che, in un flashback narrativo piuttosto straziante, tornano la sorella Peggy e la sorella "cane", che nel finale del gioiello mckeeiano seguivano la donna cannibale insieme alla piccola Darlin' dopo la strage della loro famiglia disfunzionale), perchè il rischio sarebbe di trovarsi di fronte ad un film senza un vero senso compiuto che lascerebbe lo spettatore con un pugno di mosche in mano.

    La McIntosh prende in mano le redini di sceneggiatura e regia (producono ancora Andrew van de Houten-che in un ruolo cameo, è il fotografo in chiesa, la McIntosh gli taglia la gola-Lucky McKee e Jack Ketchum-a cui il film è dedicato-) e cambia totalmente registro narrativo.

    Scordarsi quindi la visceralità di Offspring e soprattutto quella di The Woman, perchè la McIntosh sceglie di raccontare il tutto sottoforma di favola nera, prendendo di mezzo i crucci della (mal)adolescenza, della crescita, dello sbocciare della sessualità di una ragazzina (la Darlin' del titolo, ottimamente interpretata dalla promettente Lauryn Canny che da "ragazza selvaggia" cresciuta in mezzo alla foresta dalla "donna cannibale", diventa una timorata di Dio) in quello che pare un Greystoke in micro, visto sotto l'ottica/intimista uterina.

    La stessa McIntosh smussa la ferocia e la ferinità del suo personaggio (e, paradossalmente, sembra quasi che voglia ridicolizzarla), che da predatrice sanguinaria diventa una specie di patetica barbona (indossando pure degli occhiali da sole), arrivando addirittura a diventare la leader di un gruppo di reiette prostitute che vivono ai margini della città o a essere presa dal panico quando, per la prima volta, viaggia in automobile(!)

    Si passa dal luridume di The Woman al grottesco con innesti di humor nero, dove la McIntosh cerca di distaccarsi da McKee per dare un'impronta autoriale e personale, tentando di fare qualcosa di diverso, oscillando tra acri sapori alla Magdalene (la casa d'accoglienza delle orfanelle gestita dalle suore e da un vescovo viscido) e il racconto di formazione per ragazzine alla Mine-Haha (i balletti con la musica in cuffia, i pettegolezzi, lo scoprirsi donna tutto di un tratto, i giochi di "bimbe")

    Al centro ancora il tema della maternità, e seppur la The woman della McIntosh ammorbidisce il suo stato brado non ci va giù leggera quando si tratta di menar strage (il barbone sgozzato e scuoiato del suo tatuaggio, il poliziotto aggredito e morso alla giugulare, il dottore sventrato, il clown accoltellato, l'escursionista con la bocca presa a morsi) anche se la violenza ferina e lo splatter sono ridotti a lumicino ( l'onirico momento del piedino scarnificato con una spugna sgrassatrice è l'attimo più gory del film).

    Un pò di politicamente corretto (l'infermiere puccioso e gay), qualche scriteriata scelta narrativa (la donna cannibale porta Darlin' all'ospedale per partorire), e non felicissime svolte femministe/caricaturali (la banda delle prostitute/barbone, dove i clienti violenti e aggressivi vengono puniti dalla donna cannibale che li minaccia con una pistola(!).

    Notevole comunque l'anticlericarismo (il vescovo sudaticco e pedofilo che si eccita ad ammirare le ragazzine nude davanti a lui, delirando di peccato e purezza) e emozionante la comunione finale a base di mani mezze staccate a morsi e vescovi infilzati sull'altare, dove la donna cannibale si riprende ancora la prole, questa volta con qualche remora dolorosa in più.

    La McIntosh perde di fascino selvatico e animalesco nella sua The woman, ma guadagna in tocchi di regia suggestivi, a volte poetici (la camminata a piedi nudi sul manto nevoso, i funghi che sbocciano) e prettamente femminei.

    Sorpresina post titoli di coda, forse inutile, ma che sottolinea la complicità della McIntosh nei giochi innocenti e sbarazzini tra ragazzine.





    Ultima modifica: 18/02/24 13:23 da Buiomega71