Volo 7500 - Film (2014)

Volo 7500

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La nostra recensione di Volo 7500

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Da "mr. Grudge" Takashi Shimizu, l'uomo che ha vissuto di rendita per anni su sequel e remake della sua creatura, non ci si potevano aspettare grandi slanci d'originalità; e difatti in VOLO 7500 si limita a mescolare il genere "panico in aereo" (con tanto di espliciti riferimenti al solito episodio del gremlin sull'ala di AI CONFINI DELLA REALTA') con quello parazombesco, attenuato però da una certa raffinatezza più vicina all'horror giapponese. Da Los Angeles il volo in questione parte per Tokio con il suo carico di insulsi personaggi (quasi tutti giovani,...Leggi tutto carini e coetanei, hostess comprese): ci sono la coppia che s'è appena lasciata ma ha deciso di partire ugualmente perché gli amici ignari gli avevano ormai già regalato il viaggio, la coppia appena sposata (lei è dipinta come un'oca rara), la punk coi suoi allegri pensieri di morte, il ladruncolo che non vuol spegnere il cellulare alla partenza, la ragazza che passa il tempo a fare i test di gravidanza in toilette e naturalmente l'untore, cioè lo strano tipo che si sentirà male sputacchiando sangue e respirando a fatica prima di dare il via con la sua morte a una serie di misteriosi eventi alternati a tremendi sballottamenti causati da turbolenze. Noi la viviamo soprattutto dalla parte di una delle due hostess (Bibb), una sventola bionda col compito inevitabile di mantenere tutti calmi e di spostare il cadavere in business con conseguente trasferimento in economica di chi là stava. Coperto da un telo, però, il morto non è forse del tutto... morto, a giudicare da quanto accade quando il ladruncolo lo avvicina di soppiatto per rubargli l'orologio. Girato con una fotografia desaturata che quasi si avvicina al bianco e nero, il film non riesce purtroppo a far salire la tensione come vorrebbe risultando peraltro largamente deludente quando c'è da arrivare al dunque. Non si capisce a cosa miri, costantemente in bilico tra thriller e horror, frenato quando potrebbe finalmente esplodere e di fatto soporifero alquanto, nella sua inconcludenza (il finale arriva quando sei ancora lì a domandarti quando ci si deciderà a imboccare una strada decisa). Coproduzione tra Giappone e Stati Uniti molto più vicina ai prodotti meno azzeccati del Sol Levante, in cui l'aura da film televisivo (e gli esterni dell'aereo in 3d che fan tanto sottoprodotto stile Asylum stan lì a confermarlo) si sposa a una recitazione complessivamente sotto gli standard e a una confezione sciatta, che nel grigiore delle immagini affoga senza saper bene dove trovare la forza per riemergere. Di tanto in tanto qualche discreta scena, ma le chiacchiere sono troppe e quasi sempre insignificanti, a testimoniare la povertà della sceneggiatura e la scarsa vena di Shmizu, il quale ha evidentemente esaurito le idee per spaventare il prossimo (a meno che non si voglia ben valutare l'idea della bambolina portatrice di morte, per esempio) e ci prova sospendendo tutto in un limbo dove la minaccia è vaga e gli orrori diluiti.

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Tutti i commenti e le recensioni di Volo 7500

TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/09/14 DAL BENEMERITO VICCROWLEY POI DAVINOTTATO IL GIORNO 28/04/17
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Viccrowley 18/09/14 22:56 - 814 commenti

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Dal regista dell'infinita serie "The Grudge" ci si aspetta facilmente una vicenda di fantasmi e apparizioni assortite e il qui presente "7500" non smentisce i pronostici. Un aereo diretto a Tokyo è preda di un furioso spirito maligno che sembra scaturire da un sinistro feticcio. Discreta la prova del cast e palpabile la tensione generata dal claustrofobico contesto. Svariati gli omaggi, da The ring a Dead silence e ottimo il twist finale. Peccato per il taglio generale un po' troppo televisivo.
MEMORABILE: Il finale; Il furto dell'orologio del cadavere.

Pesten 28/05/17 13:08 - 831 commenti

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Occasione mancata. Plot generico (il volo, tipologia di personaggi, turbolenza) che indirizza verso la morte di uno dei passeggeri e relativa presenza di un'antica scatola di legno con una strana bambola dentro. Visioni di mostri, mani che escono dal buio, morti che si muovono: tutto sembra andare in direzione del solito fantasma del Sol Levante, ma poi ecco il colpo di scena che salva baracca e burattini da un flop totale. Salvo poi rovinare tutto con la quasi inutile scena finale.
MEMORABILE: Il colpo di scena.

Daniela 24/09/17 16:24 - 13295 commenti

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Varia umanità in viaggio su un areo di linea diretto a Tokyo, con personaggi tutti più o meno antipatici, oltre che stereotipati. Un tizio muore (forse) dopo aver sputacchiato sangue, poi l'aereo inizia a sballottare e succedono fatti strani, di cui è responsabile (forse) una bambolina giapponese. Nel frattempo il film però è precipitato nella mediocrità, a causa di una sceneggiatura scombinata che accumula spunti scopiazzati, una confezione sciattamente paratelevisiva, un cast anonimo. Lo salva dal pallino solitario l'omaggio ad un mitico episodio Ai confini della realtà (stag.5 ep.123).

Rigoletto 25/09/17 12:00 - 1839 commenti

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Tensione ad alta quota? Poca e quella espressa viene dosata male. È un film a dir poco deludente; mostra tanto ma è sostanzialmente vuoto. La grande pecca è di lasciare lo spettatore in un vicolo cieco: tanta strada per non arrivare a nulla. Strali sul regista, dunque? Sì, ma il cast non è lì a dargli una mano. La sensazione è quella di un pescatore impegnato a tirar su una grossa preda che, mentre pensa già a come impagliarla sul camino, non si accorge di come il pesce sia scappato da un pezzo. Evitabile.

Hackett 9/12/17 09:12 - 1871 commenti

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Davvero pasticciato questo horror dei cieli, che parte bene ma poi si perde non sapendo bene che strada intraprendere e riducendo lo sviluppo narrativo in una serie di tentativi mal gestiti. Poco convincenti i personaggi stereotipati e bidimensionali e troppa noia, che logora la visione prima di arrivare a un finale maldestramente metafisico. Qualche suggestione da Ai confini della realtà ma poco altro.

Pumpkh75 18/01/19 14:29 - 1897 commenti

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L’ideuzza è striminzita, stiracchiata in lungo e in largo: c’è la paradossale sensazione che dopo qualche riga le pagine bianche della sceneggiatura siano state riempite a braccio, vedi anche l’ultimissima sequenza che pare per assurdo un errore di montaggio. In questo caos calmo d’alta quota qualche sequenza ben girata potrà indurre chi ha paura di volare a farsela nel pannolone, ma Shimizu è un pilota automatico che fissa gli assegni in mano piuttosto che i cieli scuri e tempestosi. Balordo.

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