Non sarà eccezionale ma si lascia guardare con piacere, questo giallo/drammatico. La storia, pur non originalissima, è ben portata sullo schermo grazie anche alla presenza di Lauren Bacall. Si narra dell'ammiratore di un'attrice ormai matura, che la bersaglia con lettere in cui le dichiara la sua adorazione. La suddetta attrice, assai avvezza a ricevere questo tipo di attenzioni, le snobba con cortesia e quindi l'uomo decide di eliminare chiunque lui creda che cerchi di separarlo dall'oggetto della sua ossessione. Niente male.
Thriller lento e piuttosto prevedibile, ma tenuto in piedi dalla bravura e dal magnetismo della Bacall, che offre una performance convincente. Paradossalmente sono più interessanti le parti che la ritraggono diva solitaria e triste piuttosto che i vari omicidi efferati per mezzo di rasoio. Il ritmo langue e il finale è scontato, ma le musiche di Donaggio e qualche bella trovata della fotografia si apprezzano. Non male, dopotutto.
De Clerambault e la sua peculiare sindrome pseudo-amorosa come stradario dei tragitti ossessionanti di uno stalker sanguinario senza recupero; ovverosìa Biehn, graforroico "epistolero" psicopaticamente infatuato dell'attempata diva hollywoodiana Lauren Bacall, qui in un ruolo che le si attaglia a pelle in maniera quasi autobiografica. Gli archi di Donaggio affilano e tagliuzzano sentori vacuamente depalmiani (e quindi hitchcockiani), ma la tensione è insistentemente appiattita e mozzata in riquadrini episodici che ne spezzano purtroppo l'efficacia annullando la scorrevolezza della narrazione.
MEMORABILE: La sequenza del "tampinamento" nei sotterranei della metropolitana.
Più dramma che thriller, anche se la storia è quella del fan di una diva la cui ossessione si trasforma gradualmente in follia omicida. Proprio sulle sequenze dei delitti si sarebbe potuto osare di più, visto che la sceneggiatura non è di quelle che riservano particolari sorprese, tuttavia al film si può tranquillamente dare un'occhiata, se non altro per la bravura della Bacall in un ruolo dai contorni quasi autobiografici e di Biehn folle persecutore. Interessante anche l'esiguo cast di contorno e non male le musiche di Donaggio.
Psycho-thriller con una diva perseguitata da uno stalker assassino; un tema sfruttato in lungo e in largo nella cinematografia di genere del periodo ma comunque ben eseguito in un film non privo di buoni momenti, ma soprattutto graziato dalla prova impeccabile della professionista Bacall; non male comunque neanche il villain Biehn. Rispetto a epigoni simili come Chi vuole uccidere Miss Douglas? manca quell'ambiguitá tra vittima e carnefice che avrebbe reso più intrigante la storia, specialmente il finale che invece risulta un po' fiacco.
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Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (giovedì 3 luglio 1986) di Un'ombra nel buio:
La farloccandina buiesca di Un'ombra nel buio, registrato su RaisatCinema nella primavera del 2009, su videocassetta SKC .
Dello stalking movie bianchiano avevo poco o nulla (giusto il flanetto del Tv Sorrisi e Canzoni-vedi curiosità-che mi spiaceva rovinare), così dovetti aguzzare l'ingegno.
Disegnai la mezza figura della Bacall (vabbè, non siate pignoli, un pò ci somiglia dai) davanti ad uno specchio e dietro (come classica figura "argentiana" del genere) l'ombra minacciosa delo stalker (Michael Biehn) con coltello in mano. Uno sfondo rosso "suspirioso" (tanto per fare atmosfera) e il lato sinistro tutto nero (il buio della menta umana disturbata, ebbè...), nel retro cover la tagline di Film tv (con tramina e dati tecnici-e l'immancabile divieto) et voilà, la farloccandina è servita!