Tradita - Betrayed - Film (2016)

Per la serie "patrigni pericolosi", gettonatissima in ambito televisivo, va in scena uno dei più tradizionali intrighi a sfondo familiare: dopo un prologo in cui un povero disgraziato si schianta con l'auto senza freni morendo, si passa a cinque anni dopo: sua moglie Linda (Vaugier) si è risposata con Greg (Grause), imprenditore molto sicuro di sé che la figliastra adolescente Scarlett (Prosperi), appena tornata a casa per una breve vacanza dal college, come da tradizione non riesce a vedere di buon occhio. Lui fa di tutto per accattivarsene i favori, ma la prima sera in cui i tre devono uscire insieme dà buca causa lavoro (o almeno così dice). La ragazza,...Leggi tutto sospettosa, al ritorno dell'uomo entra di nascosto nell'auto, fa una fotoschermo agli indirizzi richiamati sul navigatore e c'è di che divertirsi, perché l'ultimo è quello di un ristorante! La notte successiva segue il patrigno e lo vede incontrarsi con una donna che il giorno dopo viene trovata morta: una spia russa! Insomma, il buon Greg sta nascondendo qualcosa di grosso e Scarlett comincia a indagarci insieme all'amica Darcy (Salowsky). E qui comincia l'avventura da thriller classico, con la giovane protagonista che confessa i propri timori a Darcy e quest'ultima che cerca di farle capire quanto siano solo sospetti infondati dovuti alla sua scarsa simpatia per l'uomo. La mamma intanto, in corsa per diventare governatrice (!), è tutto uno sdilinquersi in smancerie con lui, un "ti amo" "anch'io" e un perdersi in sorrisi complici. Un quadro non esattamente interessante, come si capisce, eppure sullo sfondo una storia esiste; addirittura, viene specificato, “ispirata a fatti reali” (capirai, che esistano le spie è assodato e il ricordarci che possono essere “i tuoi vicini, i tuoi colleghi di lavoro, i tuoi amici” rende solo ridicoli i titoli di coda...). E se la Vaugier è decisamente sprecata nella sua apatia da madre superficialmente preoccupata di quelle che giudica normali paranoie adolescenziali della figlia, Grause riesce al contrario a rendere decentemente il suo personaggio, mellifluo e insieme ambiguo quanto basta a instillare nello spettatore il tarlo del ragionevole dubbio. Ma non ci si immagini chissà quali intrecci spionistici: la matrice resta thriller e a quello punta il film, che lascia spazio a Cristine Prosperi promuovedola a protagonista (con tutti i limiti di chi recita a quell'età) con l'intento di farci immedesimare nelle ricerche dell'eroina che si ritrova da sola a condurre le proprie ricerche, magari col flebile appoggio dell'amica o di un ex (Santiago Segura, nessuna relazione coll'omonimo interprete di Torrente) ancora innamorato di lei. Tutto nella norma per quanto riguarda la confezione mentre la regia di Peter Sullivan sembra non ingranare mai, mancando di sfruttare a dovere una sceneggiatura che invece sembrava poter promettere qualcosa di meglio. Il finale è tragicamente in calando, con una conclusione tirata via che lascia aperti molti interrogativi e fallisce anche sotto il profilo dell'azione. Piacevoli gli interni moderni dell'appartamento che fa da set principale, routinaria la figura dell'immancabile hacker.

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