The last theft - Corto (1987)

Un ladro si introduce in una villa desolata: incontrerà una famiglia a doppio taglio. Cortometraggio dalle interessanti scelte formali, a metà fra l'animazione e il two-reels surrelista (non vi sono dialoghi). La breve vicenda, tuttavia, si risolve secondo le nostre aspettative e l'afflato fantastico, già piuttosto telefonato, svapora ben presto lasciando l'impressione di uno scherzo appena gradevole. Stanche tipizzazioni. In breve: inferiore a una puntata de Il brivido dell'imprevisto.

Un ladro penetra in una ricca magione, dove i suoi abitanti lo accolgono con eccessiva e sospetta generosità, lasciando intuire l’inevitabile finale. Corto suggestivo, senza parole, caratterizzato da una raffinatissima fotografia che usa cromatismi da stampa vintage, calando la storia in un’atmosfera tenebrosa e al contempo eccentrica, dalle nuances rétro che sposano il grottesco introducendo l’horror. Notevole il ritmo maestoso e lento, così come le inquadrature dei dettagli come un rebus che lentamente emerge dall’ombra. Estetizzante.