Tabula rasa - Film (1968)

Micidiale film "godardiano", con tanto di citazioni letterali, che è invecchiato malissimo, non va da nessuna parte e raggiunge come unico risultato quello di annoiare a morte lo spettatore. Non stupisce la sua scarsa visibilità: all'epoca pellicole del genere potevano forse avere un senso, oggi invece appaiono un po' risibili o, nei casi migliori, fanno tenerezza. Ma in questo caso è difficile salvare qualcosa anche contestualizzandolo nella sua epoca poiché mancano idee, freschezza di linguaggio e soprattutto quella tecnica che possedevano i modelli di riferimento.

Per prescindere totalmente da qualsiasi trama ci vuole una forza e una fantasia che il regista non dimostra di possedere: nessuna idea di messinscena né di dialoghi, senza nemmeno qualche spunto metaforico o volo pindarico da poter salvare. Anzi, serpeggia sin da subito una certa noia, specialmente nell'assillante richiamo ad autori letterari (Dante, Leopardi, Pascoli...) sotto forma di loro brani letti dalla voce narrante. Neppure il continuo cambio di toni ridesta lo spettatore. Incredibilmente si sente anche un lungo brano da una trasmissione radiofonica di padre Rotondi.