Other side of the box - Corto (2018)

Una coppia riceve un regalo di Natale. La scatola sembra vuota, ma... Discreto corto, ben giocato nei primi minuti: la serena presentazione dei protagonisti è dapprima disturbata dall'antagonista e, quindi, dalla rivelazione primaria (un minaccioso essere emerge gradatamente dalla scatola quando è inosservato). Il regista, e ciò va a suo onore, non fa uso di jump scares e sviluppa la tensione con una certa perizia. Il seguito, purtroppo, risulta assai telefonato e disperde la precedente carica grottesca e orrifica.

Dopo un setup interessante dagli echi mathesoniani, che raggiunge l'apice dell'inquietudine nel momento in cui la scatola senza fondo viene messa "alla prova" (una matita lasciata cadere nell'oscurità), il corto perde consistenza. Il demone non gode di un appeal terrifico sufficiente, i protagonisti prendono decisioni troppo irragionevoli (chi lascerebbe la propria ragazza sola in casa con un'entità sovrannaturale?) e la tranche finale risolve l'intreccio in maniera scontata e senza sussulti. Phillips sa come dirigere e il corto è tecnicamente ben eseguito, ma l'insieme non convince.

L'idea di partenza poteva essere davvero ottima (sebbene ricordi un po' The Hole 3D), l'immediato sviluppo è indubbiamente terrifico (quando da quella scatola misteriosa comincia ad uscire "qualcosa" non si può non restarne inquietati)... Purtroppo, però, in seguito il cortometraggio si risolve nel modo più sciocco possibile. Ok, la tensione emotiva può giocare scherzi, ma perché diavolo non provare a disfarsi della scatola o a distruggerla, se se ne conosce la peculiarità? La messa in scena è pure eseguita con mestiere; proprio un peccato, perciò, la piega presa dalla vicenda.